sabato 8 dicembre 2012

Diario di luoghi e di cieli

Foto mia

Passo dopo passo, se ne fa di strada.
Pagina dopo pagina, mattone dopo mattone, il libro dimora della mia esistenza si arricchisce di esperienza e con esso maturo anch'io.

Ringrazio davvero di cuore chi si ferma qui, in questo mio piccolo screzio di cielo, per caso, per curiosità o anche solo per uno sguardo veloce e condivide un pezzo di vita.

Racconto di me e dei miei sogni e cerco di trasmettere qualcosa.
Senza tanti giri di suoni e di parole, in modo imperfetto e grezzo, un qualcosa di forte e crudo, di melanconica riflessione.

Questo é il mio Diario di luoghi e di cieli, di tutto ciò che un viaggiatore può portare nei suoi occhi e nel suo cuore.

Scatti emozionali di luci e ombre, di paesaggi umani e ruderi, di terre smosse di campagna che d'inverno, con la neve, diventano un mare bianco, come i pensieri.

Luoghi fuori e dentro di me.

Diario di luoghi e di cieli

Foto mia

mercoledì 5 dicembre 2012

Una scossa interiore: una ruota che gira

C'era una volta, in un paese non lontano, principi e principesse sul pisello che, sedendosi arrogantemente sul trono, sputavano sentenze su tutto e su tutti.
Alcuni di essi si sentivano perfetti e discriminavano, offendevano, giudicavano.
Atri  invece, per cattiveria, menefreghismo o opportunismo hanno fatto del male.
Parlandone con amici e conoscenti, sembra che davvero ci sia stata una scossa che abbia portato i nodi al pettine, che abbia scosso e fatto traboccare il vaso.

Ci sono tantissimi casi che potrei elencare, alcuni davvero paradossali.

Volente o nolente, stavolta si deve uscire dal guscio.

Chi si era seduto su un trono dorato è stato sbalzato per terra,
candendo con la faccia nella propria merda.


La ruota gira per tutti


martedì 4 dicembre 2012

La donna e la bambina (I'm wide awake)


L'altro giorno una mia piccola allieva mi propone questo brano di Katy Perry.
Per controllare i contenuti e l'eventuale difficoltà del brano, lo carico da youtube e lo guardiamo insieme e lei passo passo mi spiega il video.
"Quella è Katy da piccola...é Katharine! Si tengono per mano e lei la guida per le stanze e fa andare via i tori!"
Sorrido compiaciuta nell'interesse di una piccola allieva nei confronti di un brano musicale e di un'artista, perché anche se a me non intriga, fa piacere ugualmente vedere giovani così appassionati.

A un certo punto la protagonista da un pugno al principe azzurro e io scoppio a ridere
"Perché ridi?" -mi chiede.
Istintivamente le avrei detto che ricorda qualcosa di già visto, ma le rispondo:
"Vedi in quella scena l'adulta capisce che non è tutto come sembra e che il principe la vuole fregare in realtà!"
Proseguiamo nelle scene successive e aggiungo:" Vedi, si tengono per mano.
Qualche volta una trascina l'altra e viceversa, forse è un invito a non lasciare mai la propria bambina interiore, quella impulsiva, quella artistica."

La mia versione è un po' fantasiosa ma non credo di essere andata lontana.
Improvvisamente ho capito che eravamo come nel video.
La bambina e l'adulta,
la piccola allieva e l'insegnante,
e questa insegnante, io, é stata bambina e ha imparato da altri a sua volta.
Un abbraccio ideale tra tempi diversi, un tenersi per mano nel presente tra passato e futuro.

La sera, chiudendo gli occhi, ho risentito quel profumo....
Dicono che i bambini vivono nel presente,
eppure lo sentivo nettamente quel profumo indescrivibile pulsante di magia pensando all'avvenire!
Ero già conscia che l'avrei perso nella concretezza dei problemi della vita
ma sapevo che prima o poi l'avrei ritrovato.
Era solo nascosto.
Dentro di me.

 

Sono completamente sveglia
Sì, ero nell’oscurità, stavo crollando
A cuore aperto
Come ho fatto a interpretare le stelle in modo così sbagliato?
E ora mi è chiaro che tutto quel che vedi
Non è sempre come sembra
Sì, ho sognato per così tanto tempo
Vorrei aver saputo allora
Quello che so ora
Non mi sarei gettata a capofitto
Non mi sarei inchinata
La gravità fa male
Tu l’hai resa così dolce
Finché non mi sono svegliata sul cemento...

Cadendo dal settimo cielo
Schiantandomi dall’alto
Stanotte sto lasciando perdere (sì, ti sto lasciando perdere)
Sì, sto cadendo dal settimo cielo
Non sto perdendo sonno
Ho raccolto ogni pezzo
E sono atterrata in piedi
Non ho bisogno di niente che mi completi, no
Sono completamente sveglia

Sì, sono rinata
Dalla tana del leone
Non devo fingere
Ed è troppo tardi
La storia è chiusa ora, fine Il tuono romba
I castelli si sgretolano
Sto cercando di resistere Dio sa se ci ho provato
A vedere il lato positivo
Ma non sono più cieca…
Sono completamente sveglia

Una, nessuna, cento bozze


Provo proprio affetto per tutti i miei post, racconti, scritti, quelli belli, quelli brutti, intelligenti o ingenui  o sciocchi che siano. Le bozze però hanno uno spazio tutto loro

A volte vengono abbandonate distrattamente dai padroni e salvate dalle funzioni automatiche dei programmi e mi fanno tanta tenerezza; stanno li, in un cantuccio, accoccolati dalla nostra fantasia che poi li lascia improvvisamente, in sospeso.
Rimangono in attesa, sperando di attirare la nostra attenzione

Mi danno un po' ansia, perché vogliono essere qualcosa, ma non hanno ancora la giusta forma, vogliono uscire e vivere ma non si reggono ancora bene in piedi essendo idee neonate, o sono  prigioniere delle insicurezze del loro autore, altre sono pronte ma reclamano una direzione precisa.
Altre sono spunti che rimangono in attesa.
Queste mi intimoriscono di più.
Attendono, attendono, e ancora attendono me. E io attendo, attendo e ancora attendo di avere il tempo per lavorarci. Loro inseguono me che inseguo il tempo. Una corsa infinita.

Con un semplice 'click' potrei eliminarle, ma non riesco, è più forte di me.
Se gli ho dato uno spazio significherà qualcosa, avranno diritto di dire la loro, no?

Di qualsiasi natura siano, di sicuro sono qualcosa di più che lettere messe insieme.
Sono idee, pensieri, veri e propri progetti.
Accenni, principi di vite reali o di fantastia, appunti, spunti interessanti che hanno bisogno di maturare nella mente per essere usati o coglierne i frutti in un altro momento più propizio, come semi in un cassetto segreto delle meraviglie che dopo dopo tanto tempo rivela alla sua apertura delle nuove forme di vita che possono essere piantate in altri terreni, in altri vasi.

Avevo sparpagliato tanti progetti, tanto potenziale che come tesori nascosti e dimenticati si rivelano a me con la nuova luce che le mie nuove esperienze possono far riemergere e brillare al meglio.
La maturazione fornisce di nuovi strumenti il pensiero, che diventa in grado di ordinare la pangea mentale e acquisire chiarezza e determinazione.

Una nessuna, cento bozze.
Non so se ci vuole più coraggio a eliminarle, lasciarle riposare o a svilupparle.
Sicuramente è un viaggio cercare di capirlo!







sabato 17 novembre 2012

Lettore silenzioso



C'è voglia di leggersi tra le righe.
Voglia di toccare un'emozione, cliccando un pensiero.
Un gioco di sguardi e parole che scorrono leggeri, in un brivido tra le dita, sfiorando tasti definiti, da toccare e da evitare, per descrivere emozioni infinite.

Dietro lo schermo alle volte si mostra  una persona che scava dentro di sé e racconta la sua essenza, altre volte si nasconde chi cerca conforto e condivisione di stati d'animo, situazioni, spirito affine.

Strano come noi esseri umani necessitiamo di una maschera per liberarcene di altre.
Un armatura che ci protegge e nasconde dagli altri esseri umani,
dal pregiudizio della società,
dalla cattiveria e ipocrisia del mondo.



giovedì 15 novembre 2012

My.... Red Sky


Fin da quand'ero piccola ho amato, oltre la musica, il disegno, le luci, i colori, la fotografia.
Ricordo che a 8 anni, appena c'era un tramonto che colpiva la mia attenzione fuori la finestra, imbracciavo la Yashica di mio papà e fotografavo. L'anno dopo partecipai con le foto migliori a un concorso di fotografia del paese quasi per scherzo ed esposero una mia foto, ricordo ancora si chiamava "Nuvole tempestose". L'ho ritrovata pochi giorni fa, con la targhettina che la data 1995.

Il tempo passa e gli occhi inesperti ed entusiasti, diventano freddi, pesanti e stanchi a volte.
Guardi ma non vedi. Ti passa tutto distrattamente, persino il tuo riflesso allo specchio.

Avrò avuto 20 anni. Un giorno qualsiasi in stazione dei treni aspettando l'ennesimo treno.
Non ricordo dove dovevo andare o tornare. Qualche giorno prima la ventata di un treno di passaggio mi aveva fatto volare giù dalle scale un mio quadro.
Quella immagine era diventata il simbolo di come stavo buttando tempo ed energie non coltivando l'arte che era in me, da qualche parte, buttata in un angolo dall'onda degli eventi.

In piedi con lo sguardo a terra aspettavo. A un certo punto qualcosa mi colpisce, mi abbaglia.
Alzo gli occhi e vedo uno spettacolo incredibile. Un cielo rosso.
Il ritmo dei treni di sottofondo. Le nuvole dense tanto da sembrar sanguinanti.
La mia mente cominciò a correre di nuovo, a ritmo crescente, sui binari  della musica.

Qualche sera dopo, esattamente andando verso Reggio, vidi un gioco di lampioni e notte.
Un altro cielo rosso, non abbagliante ma molto evocativo.
Mi appuntai qualcosa.

Ma era ancora troppo presto. Era un cielo troppo pesante e profondo e non avevo ancora la maturità necessaria per esprimerlo.

Quel cielo rosso era sopito da anni, ma qualcosa ha cominciato a rigorgogliare un anno fa per poi esplodere col terremoto.

Ho studiato tanto e tante cose diverse che sono state il mezzo per arricchire il mio linguaggio sonoro, per esprimere meglio cosa sento, cosa fluisce dentro di me.
Ora è il momento di esprimerlo.

Forse sono un Cielo Rosso anch'io...
Qualcosa di indefinibile... che non aspira a giornate di sole e non è un cielo limpido da cartolina,
qualcosa di imperfetto, che ha nella sua ruvida inquieta eleganza qualcosa da raccontare, di interessante da mostrare...

Cielo Rosso
Che riempie i miei occhi
Di lacrime violate
Finchè non sono piena…
Dentro…


Parole sanguinanti
Che scrivono il mondo
Un’oscuro rilesso (di un)
Cielo Rosso


Cielo Rosso
Qualcosa nella mia mente
Che qualche volta trovo
Finché non sento dentro…
Una rossa foglia
Di un morto settembre
Sono vicina.. (a un)
Cielo Rosso!


Lo senti anche tu…?


Cielo Rosso
Sta sanguinando
Il cuore sta piovendo…dentro
Sento le urla degli angeli
Mentre stanno cadendo ..(dentro un)
Cielo Rosso!


Lo senti anche tu…?


Cielo Rosso, Brilla nei miei occhi
Cielo Rosso, Brilla nei miei occhi!
Cielo Rosso, fluiscimi dentro!


Lo senti anche tu….


Cielo Rosso……..




Red sky

Fills my eyes
Of broken lies

Until I’m full…..
Inside…

Bloody word
Writes the world
Dark reflection (of)
Red Sky…

Red Sky
Something in mind
Sometimes I find
Until I feel…..Inside

Red Leaf
Of dead September
I am closer to
Red Sky
You feel it too………
You feel it too…?

Red Sky
Is bleeding
Heart is raining …….Inside

I hear the scream of angels
While they’re fallin’ down
Red Sky..

.. You feel it too?

Red Sky, Shine in my eyes!
Red Sky, Shine in my eyes!
Red Sky , Flow inside!

…You feel it too?

Red Sky,
something in my mind
something inside
Until I feel.... Red Sky





venerdì 2 novembre 2012

Lettera mai scritta


”Saranno le mie ultime parole che vedrà. Cosa potrei scrivere di così significativo?”
Si chiedeva pesantemente.
La penna esitava e il foglio rimaneva vuoto. Sempre più solo e pieno di lacrime invisibili.

2 mesi prima

”No dai! Non é possibile! L'ho vista poche settimane fa, in bici che mi salutava mentre correvo alla fermata!”
Nel mentre pronunciava queste parole, Chiara cercava di rivivere attimo per attimo quel flashback per carpire dei particolari che per fretta le erano sfuggiti.
”Mi dispiace, davvero....”  -Si scusava il fratello abbracciandola-” Non avrei voluto darti una notizia del genere....”.
La ragazza era persa nell'abbraccio del tempo, fissando mentalmente quel fermo-immagine.

Tutto coincideva. Aveva una parrucca, uno sguardo triste ma dolce. Una camminata un po' affaticata.
Un saluto con un sorriso melanconico e forse un accenno per parlare, forse un passo per avvicinarsi ma Chiara salutò correndo. Il rimpianto di non essersi fermata. Di aver dato per scontato di essere immortali, che ci sarebbe stata una prossima volta.
”Capiterò di nuovo in turno da quelle parti, mi capiterà di vederla ancora"- continuò l'uomo - "se vuoi salutarla, scriverle qualcosa, magari le farà piacere...”
Prese un foglio e provò a scrivere qualcosa. Pensava sarebbe stato facile, ma capì pochi minuti dopo che sbagliava di grosso. Un'altra cosa data per scontato.


Quella piccola grande donna buona e simpatica che  non era stata solo la sua maestra della sua travagliata infanzia, ma anche la prima persona a credere in lei, nonostante fosse una bimba un po' originale e molti al paese la prendessero in giro per questo.
Amava il suo talento, nello scrivere e nel disegnare, spronandola sempre, in modo assertivo.
Anche dopo le scuole, rimasero in ottimi rapporti e divenne un suo punto di riferimento anche se si incontravano sempre più sporadicamente.

E ora. Aveva un fiume di pensieri senza parole, silenziosi.
Ci aveva provato per due mesi ma niente. Il fratello la rincuorava dicendo che le avrebbe portato i suoi saluti, ma a lei non le bastava, voleva riuscirci.

Buoni propositi, ma il tempo non aspetta.
Si aggravò. Morí poche settimane più tardi a casa, confortata dai suoi cari.

Tempo dopo, sulla lapide della donna, venne ritrovato un foglietto.

”Non sono riuscita a scriverti prima queste parole, spero mi perdonerai.
Mi hai insegnato la cosa più importante,
mi hai insegnato a vivere, a credere in me nonostante tutto e tutti,
a guardare oltre le apparenze cercando l'essenza delle cose.

A sorridere sempre, scherzare e vedere la bellezza in tutte le cose, a credere nelle persone.

L'altra notte ti ho sognata. 

Avevi quel sorriso meraviglioso, dolce e scherzoso, grande, materno, accogliente. 
Nonostante il tempo che é passato, é così vivido nella mia testa. 
Quel punto di luce nel quadro del mio passato non proprio luminoso, ma tu splendi sempre.
Con quel sorriso, in modo meraviglioso. Nel tuo modo.

Spero, ma alla fine sono sicura, che, ovunque tu sia, sei orgogliosa di me.
Ti porto nei miei occhi e nel mio modo di parlare e di insegnare e spero col cuore di dare un po' di quella felicità che tu donasti a me.
Grazie di aver fatto parte delle mia vita e di aver contribuito a ciò che sono ora.

Con affetto”





mercoledì 31 ottobre 2012

Parole danzanti

Parole formano cespugli danzanti
di spine
cocci di vita persi tra la polvere


Pietre di sacri edifici antichi
rotolano nel fango
il deserto si dilaga
divora edere, boschi, ghirlande di alloro,
colori...


L’orizzonte corre verso l’infinito..


Sempre più spazio
per disperse particelle
di anima.



perché la mente
perde il filo dei pensieri
il manto grigio cala
Di ogni cosa resta la sua ombra

di ogni emozione il suo silenzio



(1999)


La Rinascita - Samhain






Ci sono diverse parole legate al sacra notte di Samhain.
Ogni anno ne scopro e ne vivo una nuova.

Quest'anno non c'è ombra di dubbio, sarà RINASCITA.


Immagine simbolo del Bundan Festival_2012,
quest'anno ancora più significativa, dati i precedenti di Maggio che hanno colpito i nostri territori

Solitamente, è il periodo primaverile, col risveglio, coi fiori che sbocciano e gli alberi che tornano a rinfoltirsi di foglie che rispecchia meglio questo termine.
Eppure io personalmente chiudo delle fasi importanti a Ottobre per poi aprire un nuovo capitolo, che magari darà i suoi frutti più avanti, ma intanto volto pagina.
Quest'anno non fa eccezione. Si è chiuso un ciclo.

Lascio alle spalle i momenti più brutti e i più belli della mia vita.
Mesi fa non lo sarei stata, ma ora sono pronta a varcare la nuova soglia....

Ho pensato a lungo, mi sono rimproverata e ciò mi teneva ancorata al passato, senza capire che bisogna lasciarlo...'passare'....
Ho terminato il mio lungo ciclo di maggese, in cui sembravo vuota di idee ma in realtà raccoglievo energie e strumenti per realizzarle. Ho errato e sarò sempre errante, sbaglierò ma mi muoverò sempre.

Pregna potenza, come fertile terra smossa dalle vibrazioni,
anche se caduta, piena di ferite doloranti, sono pronta a combattere questa Guerra.

ANIMOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!


Stanotte attenderò le nebbie del tempo eterno per danzare con i miei cari....

My dark playlist

Wolfmoon - Type 0 Negative (Underworld Soundtrack)
Love you to death - Type 0 Negative
Vampiria - Moonspell
Mr Crowley - Ozzy Osbourne
Poison - Alice Cooper
Fear of the dark - Iron Maiden
Samhain night - Lorena McKennit
All Souls night - Loreena McKennit
REQUIEM

Nella polvere
sarò sposa del fuoco
e poi volerò nell'aria,
accarezzando il grano
insinuandomi sinuosamente tra le fronde degli alberi

il salice piangente mi condurrà al fiume
in cui io nuoterò
come in un liquido amniotico inverso
leggera e inpalpabile
attraverserò gli abissi dell'anima

Non ci saranno lacrime e nè parole
Solo la musica armoniosa del silenzio della natura
e con essa danzerò....danzerò....danzerò...danzeremo
e in una stanza buia attraversata da un raggio di sole
il pulviscolo sembrerà una miriade di luci
che danzeranno nell'eternità

                                               

martedì 30 ottobre 2012

Blog Errante!!!!



Hey caspita....é da un po' che non bloggo!

Non che non abbia argomenti, ho diversi post ancora nelle bozze, che voglio controllare e ricontrollare....ma per cambiare, mentre aspetto il mio turno allo sportello del cup  (sono 'solo' il numero 72...e servono il 40...) ho deciso di scrivere, libera, senza ricontrollare e premere INVIO!

In realtá é un'azione piuttosto sconsiderata dato che ultimamente, ciò mi ha fatto fare degli errori...

(Andiamo a ricontrollare...siamo al 55, hanno aperto altri sportelli)
Ma in fondo... Errare é umano. Errare non significa solo sbagliare, significa anche muoversi, è quindi insito nel movimento stesso di sbagliare percorso qualche volta, di perdersi per poi ritrovare o scoprire nuovi percorsi....
Muovere, smuovere....
Si scoprono tante cose anche sbagliando. Forse si riesce a capire anche meglio sè stessi.
....vedo in modo diverso la parola 'errare'....
Anch'io in questo post sto errando molto, passo da un argomento a un altro, ma non é questo il bello dei pensieri?
Il viaggiare, l'andare lontano, toccando mondi sconosciuti, universi paralleli, così lontani così vicini...per poi tornare alla base, sulla terra, o meglio coi piedi per terra, fronteggiando il presente, con qualche spunto in piú.

(61...)
Conosco diverse persone che per paura di sbagliare non fanno nulla.
É forse meglio non fare nulla?


(65..qualcuno se n'é andato e si avvicina sempre piú il mio turno..)

...forse é la maggioranza della popolazione italiana...nella nostra mentalitá di svalutare, di schernire le nuove idee,di essere così attaccati al passato, o di farci irretire da fantomatici personaggi televisi che hanno il solo merito di essere apparsi nella scatola magica, o aver girato video su youtube in cui hanno dato il peggio, di loro o di ció che vuole la societá...a me pare un paradosso, mah...

(72!!! Ah no... Caz...sbagliato fila....altro biglietto, sono il 19 e siamo al 15...)

Chi non lava i piatti, non li rompe....................................ma manco li pulisce!
Un altro proverbio che ho sentito citare piú volte da una signora al campo.

(Bon, servita!)

Si é propio inflessibili con sè stessi, con le scelte della propria vita.

Forse ho ascoltato troppo gli altri, o troppo poco, ho ascoltato poco mè stessa.
Ci ho messo degli anni per capire dove stavo e cose volevo davvero fare.
..e forse si, mi piace proprio ERRARE e forse sono anche DIABOLICA nel PERSEVERARE!
Credo che sia forse sia il mio difetto ma anche, mi permetto un sopratutto, il mio pregio, la mia curiosità e voglia di scoprire mi spingeranno sempre in nuovi ambiti, nuove sfide...come questa del blog...cercando sempre il compromesso con la razionalità.

Ci provo a vivere questo disequilibrio in equilibrio....vedremo che succede..

E ora...via prima che mi congeli il c--- ! Rock'n'roll!








venerdì 12 ottobre 2012

Il Girasole e l'ultimo chicco. Epitaffio.





Prendo delle cose dal garage e do un'occhiata alla facciata della casa.
La vite che ci ha donato gli ultimi grappoli d'uva piano piano si spegne.
Non sa che staccheremo la spina e che quando arriverà l'estate di nuovo, non la troverà più adagiata sulla nostra casa, anzi a dirla tutta non credo troverà più manco la casa.
Sulla porta intravedo l'ordinanza arrivata, manco a farlo apposta, il 14 settembre, il giorno prima del Rock Shock. Si chiude la porta quando si apre la nuova.
Vedo un puntino arancione sotto il foglio.
Mi avvicino.

É un fiore!?!!!

Sorpresa, mi domando cosa ci faccia un proprio li, dopo aver pensato che fosse uno scherzo, concludo che possa essere stata mia madre e lo continuo ad osservare.

"Ho voluto mettere un fiore, una nota di colore e di allegria, per spezzare la tristezza" mi avrebbe detto poi mia madre. "Un po' come fosse un fiore su una tomba, per qualcosa che c'è stato e non sarà  più...” Abbassiamo entrambe la testa e dopo qualche minuto cambio discorso.
Noto il cesto della nostra uva e ne prendo un grappolo. Lo guardo tristemente e lo mangio chicco per chicco. Rimasto l'ultimo lo coccolo un po' tra le mani.

Chiudo gli occhi; il suo sapore e il suo profumo mi traghettano nel mare dei ricordi.

Apro occhi e ancora vivida l'immagine della porta della vecchia dimora mi fa pensare.
Non c'è un fiore qualsiasi. C'è un girasole.
Coincidenza o sensazione, una canzone che scrissi tempo fa "Sunflower" sembra si ricolleghi a questo momento, suonando quasi come un epitaffio....

La mia infanzia se ne è andata definitivamente. Portando con se' anche la mia dolce nonnina dagli occhi del cielo.
Sunflower dolce canto che si rompe dalla pioggia degli occhi. Che aspetta paziente la fine del temporale per guardare fiducioso in un nuovo sole.



Girasole, 
apri il tuo occhio
Sorriso di luce per me
Guidami verso il Sole
Che non riesco a trovare
Sono cieca 

Girasole, 
portami verso la Luce
Attraverso questa infinita notte
Dammi una ragione per piangere
Accarezzata dai petali del cielo 

Girasole, affronti la notte
Col tuo sorridente brillante sguardo
Vedi attraverso il velo del tempo
Attraverso le mie ombre interiori
Guarda il mio sole dentro… 

Girasole, 
portami verso la Luce
In questa guerra che dovrò combattere
Dammi una ragione per sorridere
Dammi i tuoi petali 
Così che possa volare… 

Non c’è nessuno che ascolti… Nessuno che ascolti questo suono
Non c'è nessuno che ascolti....Nessuno che ascolti
Eccolo, colui che ascolta il suono del cuore
Eccolo colui che ascolta il suono del mio blues 

Girasole, 
afferra la mia mano,
Attraverso il mondo che non riesco a comprendere
Dammi una ragione per sorridere
Dammi i tuoi petali 
così che possa volare......Lontano....

(Lontano....Un giorno..
........Lontano.......)







Fiume che scorre



Non si può impedire al fiume di scorrere.
Può straripare, trascinare tronchi, rami, sassi e ingorgarsi,
ma prima o poi torna a fluire.
Nel bene o nel male.





giovedì 11 ottobre 2012

La scatola di cartone







Con tutte le cucce che poteva scegliere, colorate, confortevoli, grandi e belle, Miss preferisce una scatola di cartone. Li dentro si sente sicura, si sente protetta.
Sa che non ci sarà nessun gatto che le ruberà in casa.
Sa che non ci sarà nessun gatto che la violenterà.
Sa che non ci sarà nessun gatto che la ucciderà barbaramente.



La natura ci riserva grandi sorprese.

Solo gli essere umani hanno la capacità e la coscienza di tanta cattiveria.

.........Dobbiamo imparare dagli animali.................








martedì 9 ottobre 2012

Pyramid song



Ci vuole fortuna a nascere...e a morire.
Stiamo a dannarci cercando un perchè, ci appelliamo a qualcosa di superiore che forse non esiste, o non ascolta e nel mentre soffriamo, logorati da una vita che si accanisce e trascina con violenza e cattiveria nel baratro.

Perché tutto questo dolore?!

Domanda che non avrà mai una risposta, come chiedersi il perché del destino.

Bisogna solo vivere e andare avanti...
ed é per questo che esiste l'Arte, quel gesto d'amore nel fare, nel creare e nel goderne coi sensi.

É consolazione, é espressione, é reazione, é racconto, é catarsi, é quella piccola speranza,
quei sogni a cui non dobbiamo rinunciare perché ci accompagnano nella vita attraverso i dolori,
é quella musica, quel sussurro, quel  brivido che fa vibrare il cuore.
Nasce dal tormento, quel fuoco che scalda e a volte brucia.

Cari amici miei, quest'anno é stato proprio triste....
bisogna proprio combattere con i denti per avere il proprio screzio di felicità, nascosto da qualche parte..

...Ma lo troveremo, prima o poi...

Vi stringo forte in un abbraccio unico, infinito...

A voi dedico questa canzone magica.
Vi voglio bene


Pyramid song -Radiohead

Mi sono gettato nel fiume e cosa ho visto?
Angeli degli occhi neri nuotavano con me
Una luna piena di stelle e di macchine astrali
E tutte le figure che ero solito vedere

Tutti coloro che avevo amato erano lì con me
Il mio intero passato e i miei possibili futuri
E siamo andati tutti in paradiso su una piccola barca a remi



Non c’era niente di cui aver paura e niente di cui dubitare.........







sabato 22 settembre 2012

Go slowly. Piano



La vita.
Strana, semplice e complicata macchina, senza istruzioni.
Stai facendo la cosa giusta?
Niente e nessuno potrà confermartelo. Puoi solo sentirlo.
Sto andando troppo lenta? Troppo veloce?
Andare avanti? Fermarsi? Rallentare?
Premere l'acceleratore? Frenare?

Il gioco non è fare uno o l'altro,
è solo capire il momento giusto.

Forse.
Forse fuggo da un destino già scritto,
Scappando da un percorso tracciato, errando per altri paesaggi.

E' il momento di tornare da dov'ero partita,
andando avanti con un nuovo sguardo limpido verso l'orizzonte, sempre più vicino, ma inafferrabile.
Piano piano, ti raggiungerò.



martedì 11 settembre 2012

Arcobaleni improvvisi


Agosto 2012, nel giardino della nuova casa.

Mordina, l'amorevole padrona di casa che vive al piano di sotto che per me é già diventata una seconda nonna, mi insegna un trucchetto per innaffiare le piante più velocemente, mettendo un dito sul tubo dell'idrante il getto dell'acqua si  diffonde a doccia.
Non solo; si crea una pioggerellina deliziosa che uso subito per rinfrescarmi divertita. 
Sbalordita intravidi dei colori, un gioco di getti e riflessi colorati tra gli alberi. 
Un arcobaleno può spuntare quando meno te l'aspetti!


"La depressione è quando non riesci a provare l'arcobaleno dei sentimenti" mi dissero una volta tanto tempo fa e mi é sempre rimasta molto impressa.
Mi figuravo questi colori emozionali e mondi in bianco e nero, tendenti al buio, che nel tempo avrei non avrei mancato di visitare.

Una mia amica, riflettendo sul suo astuccio della scuola ripreso da casa sua scrisse:

"...Ad un certo punto mi sono fermata a riflettere osservandoli bene mi sono accorta che il primo che ho sistemato è il bianco mentre al capo opposto c’è il nero, quasi mai usati,  con la punta ancora affilata. Essi sono i colori con cui vedo il mondo ora: tutto per me è positivo o negativo, bianco o nero, ma in mezzo ce ne sono tanti altri bellissimi! Ho capito di sbagliare qualcosa nella mia visione della vita perché può tingersi di ogni sfumatura intermedia, di tante tonalità, non solo giallo, marrone, blu, fuxia e verde, che sono i più consumati.
Nel mio cuore e nella mia testa invece è il contrario, credo di “aver tirato fuori dalla scatola” solo il bianco e il nero, non riesco a vedere le sfumature del mondo ora, ma un passo avanti oggi l’ho fatto: ricordare che ci sono. Devo solo ritrovarli per far ritornare a colori il mio quadro!"



Io penso che la realtà sia una, ma abbia infinite sfaccettature; a seconda del punto di vista cogli un aspetto rispetto a un altro, e alle volte siamo noi stessi a portare degli "occhiali" che ci  disturbano la visione o la  alterano, invece di indossare quelli che potrebbero amplificarne le sfumature. Molto spesso guardiamo solo per contrasto, luce e ombra.
Nessun oggetto é mai completamente illuminato o al buio e anche i colori non sono sempre così puri e netti. L'arcobaleno ne é una prova, un passaggio cromatico in cui é difficile capire dove comincia e finisce uno piuttosto che l'altro, ed oltre alla varietà dei passaggi, é anche questo che ci incanta.

Per me anche la vita é un passaggio, un oscillare ciclico tra bianco/nero, luce/oscurità, colori, tra emozioni e stati d'animo che si evolvono in qualcos'altro, ma tutto é necessario e utile.
In bianco e nero osservi di più i gesti, le forme nella loro essenzialità, nel fluire dei colori l'intensità cromatica.
Anche i periodi più "bui" sono in realtà fucina di qualcosa che verrà, brulicante trasformazione che ha bisogno del niente, del silenzio.
L’imperfezione della vita crea un equilibrio - disequilibrio dinamico, movimento rigoglioso, paesaggio vivido e vitale che crea, che é bellezza.











domenica 9 settembre 2012

Guerre moderne



Eroe (Storia di Luigi Delle Bicocche)

Non si combatte solo con le spade, con rumori e voci assordanti.

Il più delle volte, nella realtá di tutti i giorni, la guerra avviene nel silenzio, in una battaglia dei nervi sileziosa per non cedere.

Non è eclatante.
Non è epica.
Non si vince nulla, si può solo perdere.

Ma è pur sempre una battaglia e noi siamo pur sempre valorosi guerrieri, armati di santa pazienza e tenacia.




giovedì 30 agosto 2012

Tras-loco / Pa(e)ssaggio (in) mo(vi)mento: Nuova Casa, Nuova vita

29 agosto 2012 ore 1:02
Fra poche ore si comincia il trasloco.
Dovrei dormire ma è inutile, la mia testa è in movimento, pensa e ripensa, flash del passato e riflessioni sul presente.
A volte son talmente demoralizzata che persino le mie parole mi sembrano vuote.
Quando lo penso, le stesse parole, forti e pungenti rivolte ad una cara amica per farla reagire, ritornano a me, con un eco e un volume più forte.
È un buon esercizio far forza agli altri.

Avevo programmato, diverso tempo fa, che avrei dovuto far ordine tra le mie cianfrusaglie in casa e nel garage. Ho sempre rimandato, per pigrizia o forse perchè non ero del tutto pronta, un bel po'sono riuscita a farla in questi anni, sopratutto dento di me.
A volte non riusciamo a staccarci da un oggetto perchè diventa la proiezione di un periodo della vita, di una persona, di un ricordo.
Per staccarcene, o semplicemente per capire se obbiettivamente serve e/o è inutile bisogna avere luciditá e del sano distacco, caratteristiche che si hanno se tutti i garbugli interiori sono risolti, altrimenti bisogna fare ordine dentro prima.

La mia camera interiore era davvero un caos allucinante, non si trovava nulla, manco me stessa ma con fiera soddisfazione, misi in ordine e scoprii di avere qualitá e virtù che non credevo di possedere. È stato un bel percorso.
La mia stanza esteriore seguì, ma col tempo e gli anni, un po' perchè cambiai camera trasferendomi al piano terra più comodo e fresco, un po' per la mia indolenza e nota tendenza al disordine , si cominciarono ad accumularsi le cose.
"Dai st'estate mi ci metto!" ripetevo alla rassegnata madre e a me stessa...ma ne son passate varie e dovevo metter ancora mano al garage...

Da domani mi passeranno davanti pacchi, sacchi, vagonate di cose che devo mettere in ordine, buttare, conservare, regalare. Colgo la palla al balzo, adesso mi libererò delle cose inutili e so giá che al prossimo trasloco mi sentirò più leggera, meno ingombrata dal passato e pronta per ricevere il futuro.

Sono nel mio splendido nuovo giardino. Quando son qui mi sembra che il tempo non esista, mi dimentico pc e cellulare su e scendo a spazzare, a inaffiare le piante, gli alberi e la terra, a far quattro chiacchere con le persone del paese che prima non conoscevo.
L'altro giorno ho imparato un nuovo metodo per innaffiare le piante.
Un dito sul foro di uscita del tubo dell'acqua ed ecco che si ottiene la diffusione del getto d'acqua in una mini pioggerellina. Con un gesto così semplice si otteneva un effetto così utile e scenografico!
È stato divertente, son partiti gli scherzi e i gavettoni.
Facendo molto caldo, ho pensato di sfruttare l'effetto pioggia-doccia su di me, ho rivolto in alto sopra la mia testa e l'acqua gelata mi ha rinfrescato poco dopo.
Mi giro....e vedo.... Un arcobaleno!!!
Il sole che filtrava dall'albero con l'acqua ha creato questa meraviglia.
"L'arcobaleno può spuntare ovunque e quando meno te lo aspetti!" ho pensato. 
"Non solo il cielo ha l'esclusiva dei fenomeni più spettacolari...qualche volta accadono sulla terra!

Come accade che dopo tanti lunghi anni un giardino si rillumini di felicitá e di candele dopo anni di dolore e solitudine.
"Ma quanta bella gioventù!" a voce alta ripete più volte Mordina mentre vede i miei amici passare e io felice con lei la guardo sorridendo teneramente, immaginando che sarebbe talmente affettuosa da abbracciarseli tutti come fossero nipotini.

Ho capito una cosa...
Le serate più belle nascono da cose semplici, da tre tavolini, candele e pizza o da un locale con musica a palla che persino con la pista vuota si carica perché c'è l'ingrediente speciale e indispensabile: una bella compagnia, formata da persone vere, semplici, sorridenti che più volte mi hanno offerto il loro aiuto per il trasloco, amici veri che stanno condividendo con me questo periodo difficile rendendolo persino magico.
Non potevo inaugurare la casa meglio di così!

Pensieri in volo..nel mio cuore



Prima di terminare voglio scrivere due pensieri molto belli di due mie amiche che meritano di essere letti!

Poesia in rima di Jessica, scritta il 22/08/2012 quando è venuta a trovarmi nella nuova casa

Sono qui in confidenza
Con un'Amica che ha molta pazienza
È simpatica, eccezionale
È per me molto speciale

Non fare quella faccia da emù,
Sì sì sei proprio tu!
Sei una persona straordinaria
E non ti sei mai data dell'aria
Sei per me un punto di riferimento
Quando mi disoriento
Come la stella polare per i marinai
Che col suo luccichio ti toglie dai guai

Sai essere una buona amica
Anche quando a volte pungi come un'ortica

Ma lo fai per il mio bene
Perchè vuoi che abbia giornate serene

Ma torniamo al punto della situazione
Sono felice che hai trovato una bella sistemazione

Una cucina, un gabinetto
E una sala che da al famoso giardinetto
Che a te piace assai
Magari un giorno ci pianterai un bonsai

Festaggiamo con un tet a tet
E magari con un ballet
Questo evento improvviso
Che ti ha positivamente arriso!

Per fortuna a questo mondo
Esistono persone con un cuore grande e tondo
Chiamali angeli o come vuoi
Ma ricorda che senza di loro son cazzi tuoi!

Sono felice hai un tetto
E per l'inverno un caldo letto
Ti sono vicina in questa difficoltá
Perchè so come ci si sta

Ricorda che per qualunque necessitá
Io sono sempre qua o meglio la...
Insomma qua o la
Non hai che da chiamá!

E questa volta la fola non è finida
Ma appena cominciata
Con questa magnifica serata
Tutto in salita ora ci aspetta
Ma non avere tanta fretta

Vivi ogni momento della ricostruzione
Con sorriso, rabbia e passione
E quando saremo in cima senza fiato
Ci godremo il panorama mozzafiato

Dai Ely ce la faremo
Perchè forti noi saremo
Basta un po' di buona volontá
E un'amica come te qua.

Ti voglio bene!
Non lo scordare mai!
Jessy



Questa invece l'ha scritta Elisabetta, una ragazza che ho conosciuto da poco ma con cui ho legato molto, è mia allieva ma sopratutto mia amica.

29/08/2012 verso mezzanotte

Ci sono momenti in cui ti senti perso e credi che non verrai mai fuori da una situazione spiacevole.
Ci sono persone che si aiutano pensando che nella vita c’è di peggio…è davvero così! E pezzo dopo pezzo rimettono insieme i cocci e si rialzano. Altre persone invece si lasciano soffocare dal dolore e “non riescono” ad andare avanti. Io appartenevo a quest’ultima categoria…e non ho paura di dirlo pubblicamente. Cazzo me ne frega :) mi sono lasciata soffocare per una vita intera, per cose serie e anche per cazzate. Dico appartenevo, perché mi sono guardata dentro e ho capito dove sta l’interruttore.

Un giorno a lezione Elisa mi ha detto: chiudi quel “Do”, con un gesto della mano, “non tremare, non scivolare giù” Do e chiudi. Do e chiudi. E una volta a casa…dentro di me ho pensato che Quel “Do”, quel sentimento soffocante, quella preoccupazione, quel dolore, quell’angoscia li posso spegnere quando voglio, devo solo trovare l’interruttore e girarlo. “TURN IT OFF”.
Pensalo in testa, non in gola, pensalo là in alto.
Dedico questo pensiero a tutti gli amici vecchi e nuovi che ci sono in mezzo e non sanno come uscire dai propri guai. Girate l’interruttore…chiudete quel “Do”.
Le esperienze di questi ultimi mesi in Emilia ci hanno insegnato che la vita è troppo breve per perdere tempo soffrendo. Che la vita è imprevedibile perché un giorno ti fa sentire in paradiso anzi in KinderParadiso :) …il giorno dopo ti può letteralmente crollare sulla testa, cazzo non vi viene voglia di vivere ogni singolo momento al massimo? Come se fosse l’ultimo! Una canzone che ho sentito da poco ma che “sento” e mi piace già da morire dice: “volere è potere”…cazzo allora “Vola! Dai non aspettare! “ Non c’è niente nella vita, niente che succede per caso, una batosta, una botta di culo, un incontro, un incrocio di sguardi. Niente è casuale e tutto ha un senso e una logica. Tutto può far male, ma tutto insegna e dipende solo da te quello che succederà domani, se vorrai alzarti triste, sconsolato e con gli occhi gonfi, oppure carico per affrontare una giornata nuova, anche se magari è di merda. Chissenefrega, prima o poi torna il sole. Chiudi quel “Do”.




Grazie di cuore amici miei, Jessy, Betta, Ramona, Vik, Laura, Babi, Biccio,Reggio e le acciughe snack :), Anna, Vero, chi mi ha fornito di strumenti forti per andare avanti sempre e nonostante tutto, le altre persone che sto conoscendo e con cui sto collaborando..e quelle che conoscerò!
Grazie ragazzi!

Un abbraccio enorme!!!