sabato 8 dicembre 2012

Diario di luoghi e di cieli

Foto mia

Passo dopo passo, se ne fa di strada.
Pagina dopo pagina, mattone dopo mattone, il libro dimora della mia esistenza si arricchisce di esperienza e con esso maturo anch'io.

Ringrazio davvero di cuore chi si ferma qui, in questo mio piccolo screzio di cielo, per caso, per curiosità o anche solo per uno sguardo veloce e condivide un pezzo di vita.

Racconto di me e dei miei sogni e cerco di trasmettere qualcosa.
Senza tanti giri di suoni e di parole, in modo imperfetto e grezzo, un qualcosa di forte e crudo, di melanconica riflessione.

Questo é il mio Diario di luoghi e di cieli, di tutto ciò che un viaggiatore può portare nei suoi occhi e nel suo cuore.

Scatti emozionali di luci e ombre, di paesaggi umani e ruderi, di terre smosse di campagna che d'inverno, con la neve, diventano un mare bianco, come i pensieri.

Luoghi fuori e dentro di me.

Diario di luoghi e di cieli

Foto mia

mercoledì 5 dicembre 2012

Una scossa interiore: una ruota che gira

C'era una volta, in un paese non lontano, principi e principesse sul pisello che, sedendosi arrogantemente sul trono, sputavano sentenze su tutto e su tutti.
Alcuni di essi si sentivano perfetti e discriminavano, offendevano, giudicavano.
Atri  invece, per cattiveria, menefreghismo o opportunismo hanno fatto del male.
Parlandone con amici e conoscenti, sembra che davvero ci sia stata una scossa che abbia portato i nodi al pettine, che abbia scosso e fatto traboccare il vaso.

Ci sono tantissimi casi che potrei elencare, alcuni davvero paradossali.

Volente o nolente, stavolta si deve uscire dal guscio.

Chi si era seduto su un trono dorato è stato sbalzato per terra,
candendo con la faccia nella propria merda.


La ruota gira per tutti


martedì 4 dicembre 2012

La donna e la bambina (I'm wide awake)


L'altro giorno una mia piccola allieva mi propone questo brano di Katy Perry.
Per controllare i contenuti e l'eventuale difficoltà del brano, lo carico da youtube e lo guardiamo insieme e lei passo passo mi spiega il video.
"Quella è Katy da piccola...é Katharine! Si tengono per mano e lei la guida per le stanze e fa andare via i tori!"
Sorrido compiaciuta nell'interesse di una piccola allieva nei confronti di un brano musicale e di un'artista, perché anche se a me non intriga, fa piacere ugualmente vedere giovani così appassionati.

A un certo punto la protagonista da un pugno al principe azzurro e io scoppio a ridere
"Perché ridi?" -mi chiede.
Istintivamente le avrei detto che ricorda qualcosa di già visto, ma le rispondo:
"Vedi in quella scena l'adulta capisce che non è tutto come sembra e che il principe la vuole fregare in realtà!"
Proseguiamo nelle scene successive e aggiungo:" Vedi, si tengono per mano.
Qualche volta una trascina l'altra e viceversa, forse è un invito a non lasciare mai la propria bambina interiore, quella impulsiva, quella artistica."

La mia versione è un po' fantasiosa ma non credo di essere andata lontana.
Improvvisamente ho capito che eravamo come nel video.
La bambina e l'adulta,
la piccola allieva e l'insegnante,
e questa insegnante, io, é stata bambina e ha imparato da altri a sua volta.
Un abbraccio ideale tra tempi diversi, un tenersi per mano nel presente tra passato e futuro.

La sera, chiudendo gli occhi, ho risentito quel profumo....
Dicono che i bambini vivono nel presente,
eppure lo sentivo nettamente quel profumo indescrivibile pulsante di magia pensando all'avvenire!
Ero già conscia che l'avrei perso nella concretezza dei problemi della vita
ma sapevo che prima o poi l'avrei ritrovato.
Era solo nascosto.
Dentro di me.

 

Sono completamente sveglia
Sì, ero nell’oscurità, stavo crollando
A cuore aperto
Come ho fatto a interpretare le stelle in modo così sbagliato?
E ora mi è chiaro che tutto quel che vedi
Non è sempre come sembra
Sì, ho sognato per così tanto tempo
Vorrei aver saputo allora
Quello che so ora
Non mi sarei gettata a capofitto
Non mi sarei inchinata
La gravità fa male
Tu l’hai resa così dolce
Finché non mi sono svegliata sul cemento...

Cadendo dal settimo cielo
Schiantandomi dall’alto
Stanotte sto lasciando perdere (sì, ti sto lasciando perdere)
Sì, sto cadendo dal settimo cielo
Non sto perdendo sonno
Ho raccolto ogni pezzo
E sono atterrata in piedi
Non ho bisogno di niente che mi completi, no
Sono completamente sveglia

Sì, sono rinata
Dalla tana del leone
Non devo fingere
Ed è troppo tardi
La storia è chiusa ora, fine Il tuono romba
I castelli si sgretolano
Sto cercando di resistere Dio sa se ci ho provato
A vedere il lato positivo
Ma non sono più cieca…
Sono completamente sveglia

Una, nessuna, cento bozze


Provo proprio affetto per tutti i miei post, racconti, scritti, quelli belli, quelli brutti, intelligenti o ingenui  o sciocchi che siano. Le bozze però hanno uno spazio tutto loro

A volte vengono abbandonate distrattamente dai padroni e salvate dalle funzioni automatiche dei programmi e mi fanno tanta tenerezza; stanno li, in un cantuccio, accoccolati dalla nostra fantasia che poi li lascia improvvisamente, in sospeso.
Rimangono in attesa, sperando di attirare la nostra attenzione

Mi danno un po' ansia, perché vogliono essere qualcosa, ma non hanno ancora la giusta forma, vogliono uscire e vivere ma non si reggono ancora bene in piedi essendo idee neonate, o sono  prigioniere delle insicurezze del loro autore, altre sono pronte ma reclamano una direzione precisa.
Altre sono spunti che rimangono in attesa.
Queste mi intimoriscono di più.
Attendono, attendono, e ancora attendono me. E io attendo, attendo e ancora attendo di avere il tempo per lavorarci. Loro inseguono me che inseguo il tempo. Una corsa infinita.

Con un semplice 'click' potrei eliminarle, ma non riesco, è più forte di me.
Se gli ho dato uno spazio significherà qualcosa, avranno diritto di dire la loro, no?

Di qualsiasi natura siano, di sicuro sono qualcosa di più che lettere messe insieme.
Sono idee, pensieri, veri e propri progetti.
Accenni, principi di vite reali o di fantastia, appunti, spunti interessanti che hanno bisogno di maturare nella mente per essere usati o coglierne i frutti in un altro momento più propizio, come semi in un cassetto segreto delle meraviglie che dopo dopo tanto tempo rivela alla sua apertura delle nuove forme di vita che possono essere piantate in altri terreni, in altri vasi.

Avevo sparpagliato tanti progetti, tanto potenziale che come tesori nascosti e dimenticati si rivelano a me con la nuova luce che le mie nuove esperienze possono far riemergere e brillare al meglio.
La maturazione fornisce di nuovi strumenti il pensiero, che diventa in grado di ordinare la pangea mentale e acquisire chiarezza e determinazione.

Una nessuna, cento bozze.
Non so se ci vuole più coraggio a eliminarle, lasciarle riposare o a svilupparle.
Sicuramente è un viaggio cercare di capirlo!