sabato 17 novembre 2012

Lettore silenzioso



C'è voglia di leggersi tra le righe.
Voglia di toccare un'emozione, cliccando un pensiero.
Un gioco di sguardi e parole che scorrono leggeri, in un brivido tra le dita, sfiorando tasti definiti, da toccare e da evitare, per descrivere emozioni infinite.

Dietro lo schermo alle volte si mostra  una persona che scava dentro di sé e racconta la sua essenza, altre volte si nasconde chi cerca conforto e condivisione di stati d'animo, situazioni, spirito affine.

Strano come noi esseri umani necessitiamo di una maschera per liberarcene di altre.
Un armatura che ci protegge e nasconde dagli altri esseri umani,
dal pregiudizio della società,
dalla cattiveria e ipocrisia del mondo.



giovedì 15 novembre 2012

My.... Red Sky


Fin da quand'ero piccola ho amato, oltre la musica, il disegno, le luci, i colori, la fotografia.
Ricordo che a 8 anni, appena c'era un tramonto che colpiva la mia attenzione fuori la finestra, imbracciavo la Yashica di mio papà e fotografavo. L'anno dopo partecipai con le foto migliori a un concorso di fotografia del paese quasi per scherzo ed esposero una mia foto, ricordo ancora si chiamava "Nuvole tempestose". L'ho ritrovata pochi giorni fa, con la targhettina che la data 1995.

Il tempo passa e gli occhi inesperti ed entusiasti, diventano freddi, pesanti e stanchi a volte.
Guardi ma non vedi. Ti passa tutto distrattamente, persino il tuo riflesso allo specchio.

Avrò avuto 20 anni. Un giorno qualsiasi in stazione dei treni aspettando l'ennesimo treno.
Non ricordo dove dovevo andare o tornare. Qualche giorno prima la ventata di un treno di passaggio mi aveva fatto volare giù dalle scale un mio quadro.
Quella immagine era diventata il simbolo di come stavo buttando tempo ed energie non coltivando l'arte che era in me, da qualche parte, buttata in un angolo dall'onda degli eventi.

In piedi con lo sguardo a terra aspettavo. A un certo punto qualcosa mi colpisce, mi abbaglia.
Alzo gli occhi e vedo uno spettacolo incredibile. Un cielo rosso.
Il ritmo dei treni di sottofondo. Le nuvole dense tanto da sembrar sanguinanti.
La mia mente cominciò a correre di nuovo, a ritmo crescente, sui binari  della musica.

Qualche sera dopo, esattamente andando verso Reggio, vidi un gioco di lampioni e notte.
Un altro cielo rosso, non abbagliante ma molto evocativo.
Mi appuntai qualcosa.

Ma era ancora troppo presto. Era un cielo troppo pesante e profondo e non avevo ancora la maturità necessaria per esprimerlo.

Quel cielo rosso era sopito da anni, ma qualcosa ha cominciato a rigorgogliare un anno fa per poi esplodere col terremoto.

Ho studiato tanto e tante cose diverse che sono state il mezzo per arricchire il mio linguaggio sonoro, per esprimere meglio cosa sento, cosa fluisce dentro di me.
Ora è il momento di esprimerlo.

Forse sono un Cielo Rosso anch'io...
Qualcosa di indefinibile... che non aspira a giornate di sole e non è un cielo limpido da cartolina,
qualcosa di imperfetto, che ha nella sua ruvida inquieta eleganza qualcosa da raccontare, di interessante da mostrare...

Cielo Rosso
Che riempie i miei occhi
Di lacrime violate
Finchè non sono piena…
Dentro…


Parole sanguinanti
Che scrivono il mondo
Un’oscuro rilesso (di un)
Cielo Rosso


Cielo Rosso
Qualcosa nella mia mente
Che qualche volta trovo
Finché non sento dentro…
Una rossa foglia
Di un morto settembre
Sono vicina.. (a un)
Cielo Rosso!


Lo senti anche tu…?


Cielo Rosso
Sta sanguinando
Il cuore sta piovendo…dentro
Sento le urla degli angeli
Mentre stanno cadendo ..(dentro un)
Cielo Rosso!


Lo senti anche tu…?


Cielo Rosso, Brilla nei miei occhi
Cielo Rosso, Brilla nei miei occhi!
Cielo Rosso, fluiscimi dentro!


Lo senti anche tu….


Cielo Rosso……..




Red sky

Fills my eyes
Of broken lies

Until I’m full…..
Inside…

Bloody word
Writes the world
Dark reflection (of)
Red Sky…

Red Sky
Something in mind
Sometimes I find
Until I feel…..Inside

Red Leaf
Of dead September
I am closer to
Red Sky
You feel it too………
You feel it too…?

Red Sky
Is bleeding
Heart is raining …….Inside

I hear the scream of angels
While they’re fallin’ down
Red Sky..

.. You feel it too?

Red Sky, Shine in my eyes!
Red Sky, Shine in my eyes!
Red Sky , Flow inside!

…You feel it too?

Red Sky,
something in my mind
something inside
Until I feel.... Red Sky





venerdì 2 novembre 2012

Lettera mai scritta


”Saranno le mie ultime parole che vedrà. Cosa potrei scrivere di così significativo?”
Si chiedeva pesantemente.
La penna esitava e il foglio rimaneva vuoto. Sempre più solo e pieno di lacrime invisibili.

2 mesi prima

”No dai! Non é possibile! L'ho vista poche settimane fa, in bici che mi salutava mentre correvo alla fermata!”
Nel mentre pronunciava queste parole, Chiara cercava di rivivere attimo per attimo quel flashback per carpire dei particolari che per fretta le erano sfuggiti.
”Mi dispiace, davvero....”  -Si scusava il fratello abbracciandola-” Non avrei voluto darti una notizia del genere....”.
La ragazza era persa nell'abbraccio del tempo, fissando mentalmente quel fermo-immagine.

Tutto coincideva. Aveva una parrucca, uno sguardo triste ma dolce. Una camminata un po' affaticata.
Un saluto con un sorriso melanconico e forse un accenno per parlare, forse un passo per avvicinarsi ma Chiara salutò correndo. Il rimpianto di non essersi fermata. Di aver dato per scontato di essere immortali, che ci sarebbe stata una prossima volta.
”Capiterò di nuovo in turno da quelle parti, mi capiterà di vederla ancora"- continuò l'uomo - "se vuoi salutarla, scriverle qualcosa, magari le farà piacere...”
Prese un foglio e provò a scrivere qualcosa. Pensava sarebbe stato facile, ma capì pochi minuti dopo che sbagliava di grosso. Un'altra cosa data per scontato.


Quella piccola grande donna buona e simpatica che  non era stata solo la sua maestra della sua travagliata infanzia, ma anche la prima persona a credere in lei, nonostante fosse una bimba un po' originale e molti al paese la prendessero in giro per questo.
Amava il suo talento, nello scrivere e nel disegnare, spronandola sempre, in modo assertivo.
Anche dopo le scuole, rimasero in ottimi rapporti e divenne un suo punto di riferimento anche se si incontravano sempre più sporadicamente.

E ora. Aveva un fiume di pensieri senza parole, silenziosi.
Ci aveva provato per due mesi ma niente. Il fratello la rincuorava dicendo che le avrebbe portato i suoi saluti, ma a lei non le bastava, voleva riuscirci.

Buoni propositi, ma il tempo non aspetta.
Si aggravò. Morí poche settimane più tardi a casa, confortata dai suoi cari.

Tempo dopo, sulla lapide della donna, venne ritrovato un foglietto.

”Non sono riuscita a scriverti prima queste parole, spero mi perdonerai.
Mi hai insegnato la cosa più importante,
mi hai insegnato a vivere, a credere in me nonostante tutto e tutti,
a guardare oltre le apparenze cercando l'essenza delle cose.

A sorridere sempre, scherzare e vedere la bellezza in tutte le cose, a credere nelle persone.

L'altra notte ti ho sognata. 

Avevi quel sorriso meraviglioso, dolce e scherzoso, grande, materno, accogliente. 
Nonostante il tempo che é passato, é così vivido nella mia testa. 
Quel punto di luce nel quadro del mio passato non proprio luminoso, ma tu splendi sempre.
Con quel sorriso, in modo meraviglioso. Nel tuo modo.

Spero, ma alla fine sono sicura, che, ovunque tu sia, sei orgogliosa di me.
Ti porto nei miei occhi e nel mio modo di parlare e di insegnare e spero col cuore di dare un po' di quella felicità che tu donasti a me.
Grazie di aver fatto parte delle mia vita e di aver contribuito a ciò che sono ora.

Con affetto”