sabato 27 agosto 2016

L'Orecchio e la Vita



Sto leggendo 'L'orecchio e la vita' di Tomatis. Mi aspettavo un libro interessante e nozionistico, in realtà è il viaggio di un ricercatore verso nuove scoperte....scientifiche e umane.

"Quando la rotta è decisa, si direbbe che basti lasciarsi trasportare. Ma gli alisei
che tengono vivo il soffio della vita devono tenere conto in ogni momento delle
rocce affioranti che l'esistenza dissemina lungo il tragitto.
Tuttavia se la barra viene tenuta saldamente, è semplice navigare in direzione del
punto che darà un senso alla missione. Solo così il viaggio potrà proseguire con
una ricchezza e un'intensità fino ad allora ineguagliate."
Alfred Tomatis

Diario di Luoghi e di Cieli
#ascolto #udito #tomatis #leggere #scoperte #viaggio #saggezza

mercoledì 24 agosto 2016

Dentro i miei vuoti: Lettera aperta



Quella sera Chiara non riusciva a prendere sonno.
Dopo aver tentato di contare pecore, gatti, la fattoria intera, aver bevuto talmente tanta camomilla da sentirsi biondo anche lo stomaco, decise di mettersi a scrivere, l'aiutava sempre.
Il ragionare porta luce e toglie il buio dell'ansia, o almeno l'attenua dando quel bagliore per capire dove mettere i piedi, pensava.
Accese il suo computer portatile. invece di scrivere un testo, iniziò una mail.

"Ho teso la mano a Morfeo e mi ha inaspettatamente pungolata. Ho cercato rifugio nel mio posto felice ma ombre ed esseri mostruosi mi impediscono di arrivarci, temo che l'abbiano invaso.
E ora dove vado? Se chiudo gli occhi sento quella brezza di lasciarsi cadere nel baratro.
E non é più quell'esercizio espressivo consigliatomi da un mio Prof. di recitazione. Stavolta sento il gelo del vuoto, senza paracadute.
Brividi lungo il corpo tengono su le pesanti saracinesche dei miei occhi.
Mi stringo, mi avvolgo, mi avvinghio nelle coperte morbide.
Mi proteggo, mi difendo in questa nuova battaglia che pulsa in me.
Non scappo stavolta. Li affronterò tutti i demoni del mio passato, molti già sconfitti e altri da stanare.

Ogni anima combatte i suoi tormenti e forse troppo spesso siamo inclini a giudicare troppo velocemente. Anch'io l'ho fatto e non escludo che possa cascarci ancora, ma ne faccio palestra di umiltà cercando di capirlo subito.
Ognuno combatte a proprio modo. C'é chi cerca  un po' di felicità avvicinando persone, chi non vuole soffrire e le allontana, chi va avanti come guerriero lupo solitario ma cerca almeno qualche oasi di piacere, chi cerca comprensione e ascolto. C'é anche chi gioca coi sentimenti e/o o perché ne ha poco rispetto o perché deve provare a sé stessa che ne può fare a meno, di persone e sentimenti, ma in realtà scappa e ha le idee molto confuse. E fa male. Lo so, te ne ho fatto.

Stavolta scopro le carte. Non attendo risposte, scrivo, parlo senza pretendere nulla, sopratutto di giudicare. Chi sono per farlo?
Il karma presenta sempre il conto con gli interessi e ho imparato la lezione.

La cosa incredibile é che, nonostante gli anni passati, sei l'unico che mi ha fatto sentire davvero speciale, Donna, desiderata, capace di dolcezza ma anche di forza, e si, va bene lo ammetto, ti penso e mi desti desiderio tuttora...e proprio questo sono stata così dura, ma non giustifica, anzi é un'aggravante nei miei confronti.
Hai ragione a prendere le distanze, giocando un po' forse, a non rispondermi, va bene, capisco, ci sta. Magari ti sei dimenticato di me e avresti fatto bene. Ho voglia comunque di scrivere e so che ,in un modo o nell'altro, arriverà lo stesso.
Ti abbraccio forte. Buona vita.
Tua monella mocciosa. "

Chiara sorrise sentendosi più leggera.  Lo rilesse più volte e gli sembrò prolisso, preoccupandosi potesse sembrare un blablabla fumoso. Pensò che forse non doveva inviarla e doveva lasciare al caso, che bisognerebbe vivere un po' più alla giornata e se fosse capitato dirlo a voce, o forse era meglio non parlarne affatto. Nel mentre faceva questi pensieri si addormentò sul tavolo, con la mano destra sulla tastiera del suo portatile che dopo poco cliccò inavvertitamente dei tasti...




venerdì 12 agosto 2016

Un posto meraviglioso: l'Amore






Un viaggio in strade montuose, di notte. Con una macchina che ha i suoi anni, i suoi acciacchi, a metano quindi con ripresa lenta che fa fatica a salire, nonostante la buona volontà di premere l'acceleratore.
Nel mentre l'oscurità avvolge i percorsi sconosciuti incutendo un certo timore ancestrale, arriva la pioggia e la nebbia. Paradossale, ma insieme sembrano aver preso l'appuntamento proprio per me, per rendermi tutto ancora una volta difficile, con un retrogusto sadico nel metterti sempre i bastoni tra le ruote quando non lo fa la stanchezza della vita.
Eppure procedi, col batticuore che incede sui pensieri fino a dissolverli in un'adrenalina in cui paura e brama si fondono e non riesci a distinguerle, complice il buio e il navigatore razionale che ti fa prendere strade più impervie, perché pensa siano più brevi, ma più complicate.

Ci si sente piccoli e persi in questo nulla indefinito pieno di umidità e fumo.

Dove devo andare???
E' la strada giusta???

Me lo chiedo e non so bene come rispondermi. Nonostante tutto procedo, a piccoli passi, col cuore in mano.
Superando la mia naturale paura della vertigine, dell'infinito, della perdita dell'equilibrio.
Mi gira la testa e non ho riferimenti. Sono sola in questo nuovo scenario e, sebbene non so dove andare, procedo d'istinto.

Tante salite, curve strette e a gomito e penso che neanche le mie gomme sono nuove. Un catorcio rovinato dalle intemperie e dalla mia incuria, dalla mia decadente tendenza a sottovalutarmi.
Ma procedo.

Mi avvicino alla meta.

Esulto, ma ancora pochi passi, quelli più difficili mi separano dalla mia meta.
Una salita davvero ripida ma oltre c'é il mio obbiettivo.
La nebbia si dirada e ora lo vedo chiaramente. Lo fisso, lo punto, lo sento finalmente mio.
Con insolito slancio premo a tavoletta l'acceleratore e salgo in potenza. Cavalcando l'onda, mi si accende uno strano sorriso che sa di vittoria interiore. Qualcosa si é spezzato, qualcos'altro inonda il mio essere di una sensazione indescrivibile, che fluisce come le cascate di questi bellissimi posti.


Più salgo, più l'accelerazione rallenta, la ripresa pesante di un motore ferrugginoso e la naturale gravità che pare vincere.
Mi gira la testa, in un solo viaggio ho attraversato paure e ricordi nefasti sparsi qua e là. Ho puntato un luogo arroccato e nascosto per conquistarlo ma mi defilo in una viuzza che ho notato alla mia sinistra. Ho paura di non arrivarci in cima, faccio una sosta e trovo un altro rifugio che mi pare accogliente ma nasconde delle trappole. Ci entro comunque, con buone intenzioni, pensando che potrei anche sistemarmi in questo luogo, ma serpenti e altre bestie provano ad attaccarmi dopo qualche giorno. Avevo sentito dei rumori e degli indizi ma presa dall'entusiasmo non ho voluto vedere.

Esco malconcia ma piena di adrenalina per la corsa. Sento l'aria frizzantina e lo spettacolo delle luci a valle. La luce più forte risplende da una finestra sorridente più su, dove c'é Lui, il mio obbiettivo. Arriva il giorno, la luce morbida di una giornata lievemente uggiosa inonda delicatamente tutto il panorama e rivela una vista mozzafiato.
Che luoghi mi ha nascosto la notte, ma ha svelato i suoi bagliori nascosti.

Mi sono tarpata le ali da sola, ho avuto paura, mi sono ostinata a non voler vedere, a scappare, nascondermi, a fondermi nel buio, diventando l'abisso di me stessa.
Le nuvole sono ancora cariche, ma vogliono alleggerirsi. Non vogliono più nascondersi in fumose notti. Vogliono liberarsi, vogliono libertà. Vogliono volare, e io con esse.
Non ho più paura. L'istinto é la mia bussola, so dove devo andare e che non sarà facile, ma ora ho capito. Ora lo sento.
Qualche graffio e più matura riparto con una valigia di emozioni nuove e con un desiderio fortissimo di raggiungere la mia vetta.


Attendo di solcare le morbide onde argentee di questo posto meraviglioso, per ritrovarmi e perdermi nel suo marino e cristallino sguardo, nel suo sorridente abbraccio che mi avvolge l'anima... Sto arrivando, ti prenderò.