sabato 13 luglio 2013

Dentro i miei vuoti: Polvere di stelle


Dentro i miei vuoti é un racconto a capitoli ispirato all'omonima canzone dei Subsonica. Riferimenti a fatti e persone esistenti sono puramente casuali

Colonna sonora:  Stardust - Kirayel


Che strane queste pareti ferrose. Non avrei mai detto che da un angusto spazio grigio avrei potuto ricavarci un alcova romantica. In realtà non lo pensavo, ma lui la considerava tale e regalò uno sguardo diverso anche a me.
Era una piccola baracca che con del vento ballava cigolando. Un ripostiglio, niente di più.
Complice la notte, il buio che cela e intriga, qualche candela, per magia tutto si trasforma.

”Proprio bello qui, sai!” con gli occhi brillanti di un bambino e un filo di voce calda e sottile come fiammelle, quasi a non voler rompere l'incantesimo, non disturbando il vento impalpabile della notte.
Lo guardo per imprimermi la sua espressione sorpresa e divertita e la ricambio anche io, pensando come non venga notata la confusione del posto improvvisato. Annuisco e sussurro " Già."

Le sue mani scrivono su di me emozioni, suonano e plasmano il mio piacere con forza ardente, sinuosa eccitante curiosità e preziosa suadente dolcezza.
Le mie mani affamate e i miei baci assetati tracciano i suoi confini. I suoi desideri. I suoi vuoti.
Riempiendoli.
Riempiendomi.
Intimamente, profondamente..dentro ogni cellula, ovunque.

Il tempo ci fa ricordare che sono attimi, stralci di buio. Eppure così intensi che si mistificano celandosi con l'eternità.

Da quanto siamo qua non chiederlo, 
Dalle finestre luci scorrono, 
Lenzuola stropicciate, che ora è?  
Stai con me! 


Parla e lo ascolto con orecchie silenziose ma voraci.
Parla e ha quel suo modo , Lui non lo sa, non ci da peso, e mi attira moltissimo.
A volte, sopratutto quando é molto rilassato, prende fiato dopo poche parole e la sua voce assume una leggera cantilena che ricorda quella semplice e immediata dei bambini, ma forse é solo questo strano dialetto che non ho mai imparato. Sembra in contrasto con i discorsi pessimistici che fa, a me risulta chiaro il quadro di una persona col cuore grande ferita dalla vita, che da qualche parte vuole sognare ancora, vuole essere felice ancora.
E forse sottovoce, sussurrava che quella parte é con noi, ora ”Sto bene” E mi disegna di piccoli baci, rimarcando bene il viso, le sopracciglia, e io credo avrò assunto un sorriso da ebete dalla beatitudine in cui annegavo.

Tra me e me pensavo
”Vorrei che il mio uomo fosse così” non voglio pensare ”vorrei che...fosse il mio uomo” .
A differenza delle eroine romantiche dei film e dei libri, non vivo di illusioni e sono cosciente.
Sogno, ma mi sono vaccinata per anni di dolore e adesso non lo sento più.
Vivendo ogni attimo intensamente, non ponendosi il problema del 'domani'. Se ci si ostina a guardare troppo l'orizzonte, si inciampa. Bisogna vivere il presente, l'immediato.
Senza domande e senza parole.
Non ho pretese. Mi godo il momento.

”Lo sai che siamo polvere di stelle?”
Ascolto il suo pensiero. Dolce e amaro. Poetico e triste, come una canzone.
Una musica che mi risuona dentro.

Forse sarà l'ultima volta che ci vedremo. Che le nostre scie si incrociano.
Ma in questo cielo notturno, che si appresta a nasconderci e strapparci via, 
abbiamo brillato come non mai, come una luce che non vedremo mai più nei nostri screzi di cielo paralleli.

Portati un bel ricordo di me, nascondilo gelosamente in un cantuccio del cuore.
A presto o Addio, nessuno lo sa. 
So che ti penserò, perché da qualche parte, ci sarà sempre un pezzetto di te custodito gelosamente.

Addio, a presto polvere di stelle.


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