giovedì 22 agosto 2013

Assaporando l'aria


Col musetto all'insù Ketty, la mia cagnolina, si fermava improvvisamente ad annusare, anche per diversi minuti quello che a me sembrava il nulla.
Non capivo se voleva riposarsi, se si era incantata fiutando qualcosa in particolare.
Dopo un po' la richiamavo per procedere con la passeggiata ma lei se la prendeva con tutta calma e mi dovevo mettere il cuore in pace.
La sua curiosità era vorace. Erano gli stessi posti, eppure trovava sempre un motivo per approfondire approfondire un altro angolino con nuovi odori probabilmente.
Per me quei posti erano noiosi, statici e deprimenti, sempre gli stessi, ma lei vedeva, anzi meglio, sentiva altro, oltre. 
Un universo di odori, sapori, profumi in cui siamo immersi, che a noi é totalmente sconosciuto,
quel nasino umidiccio riusciva a percepire dei mondi a noi umani invisibili, captando molecole microscopiche in movimento.

Ora la gattina Miss fuori al balcone fa la stessa cosa. 
Col suo nasino pelosetto e gli occhietti socchiusi, all'insù, assapora l'aria, le sue sinfonie.

Ho imparato da loro, e anche io alle volte, col naso all'insù chiudo gli occhi.
Sento profumi che evocano ricordi o viceversa, cercando di riacchiappare delle istantanee della mia vita mentre inspiro, aprendo, come vaso di Pandora, la gabbia toracica per respirarne il suo prezioso contenuto, fatto di colori, sapori, suoni, profumi, che per i miei sensi viaggiano insieme.

Li respiro avidamente, per tirarli a me, ma lo so, non posso che abbracciarli e lasciarli andare nuovamente fluttuare liberi.

Anche io come Ketty e Miss col naso all'insù assaporo l'aria.

Leonid Afremov

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