lunedì 16 luglio 2012

Il vaso rotto due volte

"...Eccolo...!!" esclamò mia madre prendendo un vaso di ceramica con alcuni pezzi attaccati e altri rotti a terra. Guardai sorpresa lei e il soprammobile a pezzi che aveva in mano "ma....è rotta!"
"Lo so, lo era giá. Si prendono i cocci e glieli attacchiamo di nuovo!"
Vedendo che la fissavo non capendo il perchè di tanta attenzione a un'oggetto ridotto così male disse" Vedi Elisa questo è il simbolo del terremoto dell'Irpinia. Si ruppe 32 anni fa e lo riparammo, si è rotto adesso e lo riattacchiamo ancora. Poi basta, eh!!!"

Eh si, quel vaso, insieme al servizio di tazzine da caffè e per gli alcolici che stava in un pesante mobile di mia nonna caduto a faccia in giù per le scosse, ne aveva da raccontare. Nonostante tutto, stanco, ammaccato, se ne sta ancora li, come un vecchio capitano pieno di acciaccature che non lascia mai il suo posto.
Quel servizio di tazzine a mia madre ricorda la sua infanzia ed è forse proprio per questo che è ancora più incarognita a salvarlo, come per strapparlo dal destino che ci vuole togliere tutto.
:" Anche se a pezzi,  lo riattacchiamo e lo teniamo, alla faccia della sfiga!".
Eccolo li, silenzioso e fiero. Seppur malandato, pieno di acciacchi, non bellissimo, non pregiatissimo, raccoglie in sè un'essenza a cui ci abbeveriamo da generazioni, la testardaggine, ma anche la voglia di non farsi sopraffare da ciò che è accaduto...ricostruiremo, ci rimetteremo in piedi...

...e se le cose non potranno tornare come prima, saranno meglio di prima.....

Sarà pure vecchio e in mille pezzi, ma è una questione di principio; il terremoto l'ha rotto di nuovo... e noi lo riattacchiamo!!

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