Ritratto di luoghi dell'anima e spazi aperti che abbracciano il cielo.
Di persone, di umanità, di stati d'animo, scatti emozionali di luci e ombre, di paesaggi umani e ruderi, bellezze e decadenze, terre desolate smosse e scosse da pensieri che d'inverno, con la neve, diventano soffici mari bianchi.
Segno la strada coi miei sassi e macigni, per procedere nel mio percorso attraverso questi boschi tortuosi, per rimanere presente a me stessa.
Questo è il mio viaggio. La mia storia.
Ombre e luci della mia esistenza che scompare, e appare.
Questo serpente di luce
Che corre al di sopra di infinite esistenze
Corre, tarda puntualmente agli appuntamenti della comprensione
Sulla te rra, nelle vite altrui, nei luoghi reali o virtuali della nostra esistenza... Ecco le stelle cadenti che brillano per poi scomparire inghiottite dall'oscurità della notte. Navigando tra le tempeste della vita... Stando a galla, affogando. ... E tu... Perché sei qui?
Un altro viaggio. Si è già fatta sera.
La pelle carta straccia di parole sudate.
Pensieri accartocciati di stanchezza.
La malinconia compagna di viaggio,
Musica che si insinua lentamente e profondamente, facendo sospirare il cuore guardando l'orizzonte, Che corre con me, che si nasconde per poi riapparire improvvisamente mutato,
A volte turbato, a volte più sereno,
Sembra avvicinarsi, ma in realtà non può che allontanarsi da me...
Nel serpente di luce che mi accoglie, che fende l'aria, morde gli istanti, Chissà dov'è il destino,
Se in stazioni deserte
O dove qualcosa segretamente allo stesso futuro, mi attende.
Che nuovi intrecci tesserà per me?
Se mi avvolgeranno, danzando sognanti come polvere di stelle.
Non so se mi fermerò , se scenderò
Dove potrò davvero afferrare l'orizzonte senza che mi sfugga.
Per ora rimango in compagnia dei miei pensieri,
Che si stringono nelle calde e dolci illusioni per non gelarsi alla realtà. Soundtrack: As heard on tape -Jolly
Ancora qui a sognarti
Cavalcando le onde del tempo
Urlando nel vento i miei sogni
Ancora tenendoti per mano
Paziente ai tuoi ritardi
Ripetendoci che non sarà più
Non sarà, ancora.
E invece...
Ancora più forte di prima
Cavalchiamo le onde del tempo
E ridiamo divertiti dal destino
Che si beffa di noi
Del mancato coraggio di afferrarlo
Si ferma ad osservarci.
Ancora.
Ancora guardiana di questi attimi,
Ancora il mio sguardo scrive sulla tua pelle
Sospiri felici, ubriachi, pazzi
Singhiozza perdendosi tra le periferie dei ricordi
Ancora per mano....ancora ridendo...
Quanto ancora dovrò aspettare.
Questo treno che é partito
Che arriva e riparte in luoghi e orari sconosciuti
Ancora in viaggio,
Ancora in sospesi.
La fermata del respiro
In cui scendono gli sguardi e salgono gli affanni.
Ancora correndo,
In partenza verso nuovi fronti sconosciuti
Saluto i paesaggi che accarezzo con le lacrime
Ancora domandandomi
Dove stia andando
Se ti abbraccerò ancora
Questa onda che cavalcavamo singhiozza
Si sta fermando,
Si ripara dal ritmo umido di un cuore solitario
E nel silenzio va,
Ancora,
Cercando.
Ero seduta su quella panchina da troppe ore. Oramai le sue cellule pietrose conoscevano bene la mia storia, i miei pensieri, quell'aria aveva ascoltato i miei sospiri, i miei affanni. Il primo sole, tenero ma abbagliante mi ricordava che stava passando il tempo e mi spronava ad andare...
Andare...
Andare dove???
Mi stavo rimettendo in marcia, su sentieri sdrucciolevoli annebbiati dalla polvere, con pochi soldi in tasca e ancor meno speranze. Neanche il tempo di far la valigia.
E pensare che l'idea giorni prima mi aveva anche sfiorato...ma era solo una sensazione, un'ansia che sembrava infondata.
Ci avevo messo tanto tempo per rimettermi in piedi e crearmi dei punti stabili,
Ma non c'é nessun principio che ti evita la sofferenza dopo che l'hai conosciuta, combattuta strenuamente. Non ci sono sconti.
Per l'ennesima volta nella mia vita dovevo ricominciare tutto daccapo.
Dovevamo ricominciare tutto daccapo.
Dovevo capire che fare. Come. E sopratutto dove.
Dov'é la mia strada di casa...? Dov'é 'casa' mia?
Non conoscevo nemmeno ciò che mi circondava, un paesino, campagna e niente più, mi sembrava.
Una voce mi chiama.
"Ma tu da dove salti fuori???"
Mi volto. Una donna che non conosco mi guarda con aria sorpresa curiosa.
"Abito...abitavo...stavo.. qui...."
" Anch'io! A pochi passi! Pazzesco non ti ho mai vista da ste parti! Da molto..?"
"Si, da diversi anni....viaggio molto, sempre in giro...difficile vedermi...."
"Beh allora buona occasione per conoscersi....buona, insomma...anche se la situazione non lo é, almeno siamo qui, uniti, non credi?"
Annuì, cambiando lievemente la mia espressione amara in un accenno di sorriso.
Mi disse che era inutile che stare soli e di seguirla al campo.
Stavamo in cerchio davanti al fuoco per scaldarci da quelle sere di inizio giugno che non sapevo potessero essere così fredde e umide all'aperto.
Quella sera i lampioni non funzionavano. Le case vuote, spente, in qualcuna la luce accesa per fretta.
Chi era scappato. Chi era rimasto. Chi cercava riparo. Chi vagava.
La luce del grande fuoco ipnotizzava tutti noi e nel silenzio sembravamo contemplarla nel vuoto delle nostre paure, dei nostri bilanci.
Qualche bisbiglio e di nuovo silenzio compassato. Solo il crepitio del fuoco sembrava voler dire qualcosa.
Tante Persone diverse tra loro, molte delle quali non si erano mai incontrate. Altre che si conoscevano a malapena ora si parlavano, si abbracciavano, piangevano e ridevano insieme.
Forse quello era uno di quei rari momenti in cui l'umanità mi sorprendeva mostrandomi un lato che non conoscevo e che forse non avrei più rivisto.
Ha ragione mia madre, il dolore unisce le persone.
Nelle fiamme mi ritrovo a pensare che non devo pensare.
Non devo pensare che non so cosa mi aspetta. Che sarà tutto difficile, a cominciare dalle piccole cose...che dovrò tenere a galla le persone a cui voglio bene, perché basta poco per affondare tutti insieme...si cammina in equilibrio precario sui nervi sottili...
Prima o poi le cose miglioreranno, prima o poi finirà questa guerra...E se le cose non saranno come prima, saranno meglio di prima.
Non so neanch'io se credere io stessa alle parole che pronuncio...ma devo.Queste parole sono una palestra di energie che mi tiene a galla.
Non devo pensare, solo agire. Poi un giorno, quando tutto sarà finito, mi fermerò chiedendomi "Come sto?" E forse riuscirò anche a piangere e a tornare a sognare.
Mi mancano persino gli incubi che movimentavano di luci e ombre le mie notti...
"..Non è tutto finito....è appena iniziato..."
La nostra vita ha fatto un balzo in avanti e noi ce la siamo ritrovata così, di faccia, senza avviso, senza preparazione, con screzi sopiti, problemi irrisolti che sono esplosi insieme al crollo delle nostre certezze. Forse c'è un senso nascosto da qualche parte, forse semplicemente le cose accadono, la terra si muove e smuove. E noi con lei.
Bisogna camminare, bisogna cercare. A volte, camminando camminando, passo dopo passo, altri passi si uniscono alla tua strada e ci si sente più forti. Tanta energia e tanto entusiasmo che a volte, senza accorgersene, si corre persino.
Alla fine, la mia 'Home' dov'è?
Son convinta sia nel sorriso strappato a un'amica che piange disperata perché come te ha perso tanto. Quel sorriso strappato guardandola negli occhi, sapendo intensamente cosa si prova perché é la stessa barca che affondava su cui c'ero anch'io. Nel convincere e convincersi che domani sarà un giorno migliore lavorando sodo e dando un senso anche quando tutto ne sembra privo, capire le idee, i desideri mettono in moto l'esistenza, nostra e di chi sta attorno.
Nello scoprire che ciò che ti era intorno era già tuo. Era già 'Casa'.
Quel luogo in cui torni dopo aver girato il mondo e che sarà li ad aspettarti, pronto ad ascoltarti affettuoso....
Chissà, forse l'ho trovato quando pensavo di aver perso tutto...
Questa nebbia che avvolge il tempo
sembra il suo ultimo spiro
mentre il vento cavalca il grigiore di pensieri
persi nell'oblio.
Mi pare di veder scorrere in bianco e nero la mia vita;
istantanee di oscurità e dolore, alla ricerca della luce.
Spirito della strada
file di case,
che piombano su di me
posso sentire le loro mani blu che mi toccano
tutte queste cose in tutte le posizioni
tutte queste cose un giorno prenderanno il controllo
e si dissolveranno ancora,
si dissolveranno....
questa macchina non comunicherà quei pensieri
e la tensione a cui sono sottoposto
sii un figlio del mondo
forma un cerchio
prima che tutti soccombino
e si dissolveranno ancora,si dissolveranno...
uova rotte,uccelli morti
urlano mentre lottano per la vita
posso sentire la morte,
posso vedere che ha occhi piccoli
tutte le cose nel risultato
tutte queste cose un giorno le inghiottiremo
e si dissolveranno ancora,si dissolveranno...
Immergi la tua anima nell'amore...
Street Spirit
Rows of houses all bearing down on me
I can feel their...
Blue hands touching me
all these things in all positions
all these things will one day take control
and fade out again and fade out.......
This machine will, will not communicate
these thoughts
and the strain I am under
Be a world child form a circle
before we all
go under
...and fade out again... ...and fade out again....
Cracked eggs dead birds
scream as they fight for life
I can feel death
Can see it's beady eyes
all these things into position
all these things we'll one day swallow whole
...and fade out again and fade out again. Immerse your soul in Love.... Immerse your soul in Love...
Chissà chi o cosa aspetta silenziosamente quella panchina. Ha dato ristoro a fanciullesche corse, a viaggiatori distratti, ha fatto riposare speranze in attesa della prossima destinazione, ha ascoltato parole segrete, dolci e amare, fatto scivolare nel fiume tante gocce di ricordi, di sogni. Alcuni sono rimasti la', abbandonati da padroni troppo deboli, dimenticati dal tempo, in attesa eterna, non si sa di cosa, di compiersi, forse con un altro destino, con altri occhi. Altri invece sono stati portati via, in altri luoghi dell'anima. Altri ancora volano... Si sono avverati.
Sogni in cui domavo le onde del desiderio ,
in attimi e sussurri intensi, segreti.
Di nuovo ti ho sognato,
Di nuovo ti ho potuto parlare.
Sai plasmare con arte l'attesa.
il tuo arrivo improvviso,
portato dai moti perenni delle mie oniriche maree
che lambiscono, strappano il sabbioso pavimento delle certezze
che mi teneva in piedi.
Come goccia tenace che inesorabile ha scavato anche la roccia imperturbabile.
Non c'è materia, non vi è parte che possa resistere.
Più ti nascondo dai miei pensieri, più salti fuori quando meno me l'aspetto,
più non i nostri occhi non si incontrano,
più ci incontriamo in quella terra-nuvola di nessuno e di tutti,
al di là e al di sopra dell'orizzonte,
dove il respiro è talmente dolce e pulito da corrodere l'anima.
La tua presenza si muove imperturbabile tra le mancanze,
scivola sinuosa persino nelle tue assenze,
il mio desiderio cresce anche in questo Nulla,
senza luce, senza respiro, ma pieno di sospiri germoglia,
riecheggia rompendo il silenzio in me.
Il mio desiderio di incontrarti ancora, cresce.
Buio di una malinconica notte eterna.
Nella tua assenza ricamo stelle.
É una piccola, grande donna dalla bellezza semplice, borgo e città, antica e moderna, non é grande e altezzosa, é morbida e affabile con spiazzi larghi e abbondanti, ma con nascosti piccoli passaggi raccolti.
Apre il suo cuore a chi la sa ascoltare.
Ti guarda col sorriso negli occhi e aspetta pazientemente che torni.
Ama tutta la musica, la classica, il Jazz, il Rock, gli artisti di strada che qua e la la corteggiano con un sottofondo bohemien. Sa amare, sa ascoltare, sa assaporare la vita, sa giocare.
Ha delle Belle Arti di seduzione.
Bologna provoca (in)dipendenza.
Gli spiazzi, gli angoli, i pub.
Nel weekend fa festa, con tante bancarelle, tanti prodotti da offrirti, tante persone da tutto il mondo. Qualsiasi accessorio e vestiario in qualsiasi stile, rock, dark, metal, o raggae, lo troverai in montagnola, dove culture e stili si fondono e avviene la vera integrazione. Bologna insegna. Da ammirare.
È fatta così. Ride per i doppi sensi e non disdegna mangiare bene in buona compagnia.
Il suo sangue é giovane, arterie in cui scorre l'indipendenza, globuli di studenti in via Zamboni che a volte manifestano, a volte "bigiano", a volte festeggiano lauree o semplicemente la vita.
Questo piccolo screzio di cielo é stato aperto quasi a caso, per sfida, per sfogo, in uno dei momenti piú difficili della mia vita.
Racconto. Storie, riflessioni, cazzate varie. Non informa, non si impara a cucinare, a truccarsi, o le ultime mode.
Ci sono racconti. Storie. Riflessioni, punti di vista forse distorti.
Sono cresciuta molto scrivendo, condividendo sul blog e vedendo crescere sempre di piú il consenso e l'apprezzamento per questo mio piccolo screzio di cielo, spazio reale e virtuale.
Grazie a tutti voi, lettori silenziosi e non, a tutti coloro che mi hanno ispirato e mi ispirano, ai cieli, ai luoghi, alle polveri di stelle che continuano a inebriare il mio cielo e il mio cuore.
Dentro i miei vuoti' è un racconto a puntate ispirato alla omonima canzone dei Subsonica. E' un'opera di fantasia. Riferimenti a fatti o persone sono puramente casuali
Il mio cuore scalcia. Punta il tacco e perfora l'anima.
Non respiri, scavi dentro di me.
Ti ho di nuovo tra le mie braccia.
Di nuovo in me.
Vuoi sfondare tutte le mie porte e non lasciarmi nulla,
Penetrarmi l'anima lasciandomi il vuoto quando te ne andrai.
Provi a rivestirti di bugie e chiacchiere, la confusione ti nasconde da te stesso
E nella nebbia dei tuoi pensieri ti sei perso e non vuoi ritrovarti,
ma non mi hai lasciato nell'oblio, segui i miei passi, mi vieni incontro e mi rapisci alla logica spazio tempo stringendomi, afferrandomi in questa immensa nuvola che ci avvolge.
Abbracciami. Prendimi.
Ti vedo, sei qui.
Non darmi spiegazioni inutili che noi ben conosciamo.
Sono finiti i giochi ma continuiamo a nasconderci da noi stessi. Da noi.
Togliti la maschera, lo sai, ti vedo. So chi sei.
Io? Non riconosco la materia del mio viso, epidermide o cartapesta forse si sono fuse.
Mi disegni il volto di carezze e senti l'umidità delle mie emozioni
Gocciolano lente e silenziose,
In punta di piedi sono sfuggite dai cancelli che hai distrutto.
"Ti ho fatto male?" chiedi.
Con un sorriso agrodolce "Sono altre le cose che fanno male...."
Poi, di nuovo sola. Incantata dai bagliori delle candele.
Fredda stanca notte, ma lo sguardo avvolge le fiamme.
Ipnotizzata le tocco e mi brucio le dita.
Un'oscurità segreta che incornicia i miei inconfessabili pensieri.
Bruciano, fanno male, ma non riesco a smettere di guardare e toccare.
Non riesco a smettere di guardare la danza abbagliante guizzante che avvolgono il buio.
Voglio ancora sfiorare, voglio ancora toccare.
Forse non sento più dolore.
Subito quasi non sento nulla.
La notte mi contorco, mi struscio al cuscino, al letto che sembra essere divorato, straziato dalla mia fame, dalla mia sete.
Mi sono bruciata. Dentro.
Ma sono ancora ipnotizzata dal fuoco.
E ora?
Mi hai dato in pasto al tempo. Mi hai dato in pasto ad altri desideri affamati.
In pasto a domande che sembrano senza risposta.
Vado avanti, anche se devo portarmi un cuore pesante che non riesco ad estirpare.
-"Mangia la verdura..." -"...ma non mi piace questa..." -"...e te la mangi lo stesso!! Vedo sempre che la lasci! Non ne me ne vado di qui finchè non l'hai finita..." -" va beh....Però mi prendi metà cotoletta che non ce la faccio...." -"...Un terzo!" -"Non ce la faccio..."
-" Dai, su, non fare capricci...ce la fai eccome!"
-"Per me è troppo assai..."
-" E va bene!! Però NONNA finisci tutta la verdura!!"
È proprio vero che più si cresce e più si torna bambini....
Era passata una settimana dall'addio al nubilato e alla sfida lanciata da Hannah, circa metà agosto.
Cecile nel frattempo si era organizzata con le ferie dal lavoro, aveva preparato le valigie, salutato il fidanzato che non aveva battuto ciglio, come al solito, e partita per il primo volo per New York.
Era seccata, arrabbiata, ma al tempo stesso segretamente intrigata dalla sfida.
Nessuno sapeva cosa poteva succedere. Se avrebbe vinto lei o Hannah.
Con una valigia di interrogati e curiosità, Cecile si imbarcò.
"Cara, sistemati pure in questa camera!" Le disse Hannah facendole strada nell'appartamento.
Arredo moderno e alla moda. Quadri, foto di spettacoli, oggetti proveniente da tutto il mondo.
Cecile era spaesata in tutto quel tripudio di moda e colore.
Casa sua nel Delaware era molto semplice e minimale, qualche mobile di legno, due piccoli quadri che aveva messo il proprietario precedente e che aveva scordato li, nessuna foto, poster,altro.
Entrò in camera e vide, di fronte un grande letto con lenzuola di velluto rosso un enorme specchio con una piccolo tavolino da toeletta, con trucchi e le scarpe di vernice rossa che Cecile fissò quel giorno.
Lasciò la valigie vicino al letto e andò verso lo specchio e si sedette. Accese le luci laterali: sembrava davvero un camerino!
Prese le scarpe, le toccò come per conoscerle, accarezzarle.
Hannah la raggiunse allo specchio e disse ”Lo so che ti piacciono....te le regalo..."
"No ma....non mi piacciono neanche, era per curiosità, non ne ho mai viste così..."
"Non mentire Cecy, so che le desideravi e te le regalo. Usale. Rimarrà un regalo di questa vacanza un po' particolare..." Fece l'occhiolino Hannah. "Dai...mettiti qualcosa di comodo" aprì l'armadio e prese una vestaglia scura lunga e velata." Eccolo! Cominciamo dal semplice!"
Glielo appoggiò addosso stando attenta a non beccare con la gruccia il volto, per vedere come le stava guardando verso lo specchio che le rifletteva entrambe.
Le scarpe di fronte a loro appoggiate sul tavolino incorniciavano le due donne.
"É tutto a tua disposizione....in giro troverai parrucche, vestiti normali e da scena, scarpe, trucchi....apri pure armadi e cassetti....divertiti...puoi usare tutto....è tutto a tua disposizione....tutto..." disse fissandola profondamente dallo specchio, sfiorandole appena appena i seni mentre spostava la gruccia con la vestaglia.
Cecile si alzò di scatto, la ringraziò e le disse che si sarabbe cambiata subito.
"Va bene... Vado allora a farti il mio drink....!"
La perplessità sul drink era superata dalla curiosità di vedere cosa c'era nellla stanza.
Appena da sola, si guardò attorno e nel mentre metteva i suoi panni nell'armadio, buttava un occhio qua e la per curiosare.
Trovò degli strani oggetti e qualche parrucca che provò facendosi prendere da un entusiasmo carnevalesco.
Si guardò ridendo allo specchio, divertita e in un certo senso compiaciuta.
Gli occhi allo specchio divennero talmente intensi che a un certo punto non riuscì più a sostenerli.
"...Ma...Sono io?" pensò.
Con quel malizioso "è tutto a tua disposizione" l'aveva incuriosita.
Hannah le aveva appena dato un assaggio del suo drink migliore.....
Le date in Austria sono state fantastiche. Le persone erano incuriosite da noi e si avvicinavano, ballavano, facevano domande. Molto ospitali.
Ho capito appieno la parola musica "Underground". In effetti i concerti si svolgevano proprio nei seminterrati dei locali. In Italia ancora non ho visto una cosa del genere!
Non ho mai viaggiato moltissimo quando ero piccola, un po' per ristrettezze economiche un po' per pigrizia. Si andava a trovare i parenti giù, ma a parte quello e le gite della scuola, che spesso saltavo, non ho mai viaggiato moltissimo. Ricordo che il solo portarmi al conservatorio (che da casa mia dista 15 km massimo) mi sembrava qualcosa di incredibile, o forse tale lo faceva sembrare mio padre che era meno abituato di me.
Alle superiori invece avevo preso gusto a prendere il treno e andarmene a Bologna, meta preferita quando saltavo la scuola, dopo Modena naturalmente.
Sono stata la prima volta all'estero a 22 anni, bellissima esperienza, a Madrid.
Da allora mi si é aperto un mondo e ho compreso quanto amassi viaggiare.
Grazie all'indipendenza economica, ho cominciato a muovermi di più, anche semplicemente per lavoro o studio, coronando il mio sogno di piccola bambina che sognava in cameretta di vedere il mondo e una finestra sul mondo, nascosta sotto il cuscino, sul letto. Quest'ultimo adesso é perfettamente rappresentato dal mio iPad!
Ad ogni modo ecco che nel 2013 un gruppo di ragazzi in gamba di Modena, i Rev rev rev mi chiamano per andare in tour con loro due settimane in settembre. Ho accettato subito, e i mesi precedenti alla partenza ci siamo messi sotto con le prove.
Immaginavo che avrei fatto un bel diario di viaggio, che avrei girato anche le città dove suonavo con calma, con le fotine carine e ben descritte, in ordine cronologico.... ma non c'era tempo manco per dormire, figuriamoci per scrivere o girare!
Ho caricato alla rinfusa qualcosa in quei giorni, ripromettendomi di mettere poi in ordine appena sarei arrivata a casa, ma come spesso accade... invece sono passati gli anni.
Ho riunito le foto sparse e ho provato a dare un minimo di ordine a immagini e commenti.
Questo é il risultato!
MONTEBELLUNA , Tappa 0
Trieste
SLOVENIA, Secondo giorno
Le foto non sono proprio in ordine cronologico, ma non ho tempo per essere precisa! Queste sono state scattate in Slovenia, in un'ostello in centro a Lubiana, Hostel Celica.
Quelli che avevo visto finora erano molto arrangiati e scarni. Questo invece è una meraviglia per gli occhi,
colorato, pulito, pieno di salette stile etnico per fare due chiacchiere (vedi foto).
Le nostre guide speciali, ovvero il bassista della band che ha suonato con noi e la sua ragazza ci hanno spiegato che attaccare le scarpe è un gesto di protesta verso il governo....e tra l'altro ci hanno fatto notare che gli uffici di qualche ministero che non ricordo, erano proprio li di fronte! Insieme anche all'ospedale.
Vicino all'ostello c'era una concentrazione di circoli per giovani e locali incredibile, difatti pur essendo un giorno infrasettimanale, il posto pullulava di giovani. Alcuni stavano costruendo qualcosa. Insomma, sti sloveni si danno molto da fare!
Austria, giorno 5
Ho persino guidato il furgoncino!
La Slovenia é molto bella e il bassista de gruppo con cui abbiamo suonato, e che ci ha ospitato, è stato gentilissimo, ci ha cucinato i pan cakes e aggiustato gli strumenti.
Ora invece siamo in un camping austriaco stupendo, sul un laghetto con sfondo la montagna.
Davvero delizioso e romantico!
Eccolo sotto il furgoncino in questione. Vecchio, anzi, vintage ma ha fatto il suo dovere!
Peccato non avere il tempo di poter girare le città in cui si va a suonare, sono sicura che Graz è una bella città!
Locale "underground" ma non letteralmente 'underground', nel senso che non era "sottoterra", come invece abbiamo incontrato dalle altre parti, eccezione sempre per l'altro locale austriaco in cui abbiamo suonato.
In Italia siamo abituati ad avere il palco sullo stesso piano del locale, all'estero, almeno nel Nord Europa che abbiamo visto noi, le band suonano giù, posti molto spesso nudi e crudi come fossero appena finiti dai muratori, senza piastrelle, senza verniciatura.
Avevano tutte un tipico odore di muffa.
Il Sub Club invece era una via di mezzo tra i nostri pub e un circolo arci /centro sociale. L'aria era molto affabile e, a differenza di quanto si pensi sugli austriaci, sono stati molto molto ospitali e disponibili.
Anche la seconda data che abbiamo fatto in Austria, conclusiva del tour, è stata molto carina
Leaving Graz....to Brno ( Czech Repubblic)
Gran bel concerto...purtroppo non ne ho foto al momento ma le pubblicheremo! :)
Non pensavo che gli austriaci potessero essere così ospitali...e invece...!
Il pubblico era davvero entusiasta! Davvero gran bella data!!
Il pacco è che, avendo il giorno dopo un altro concerto, distante ben 330km dal precedente ( distance between Graz and Brno) non abbiamo potuto visitare il centro di questa cittadina...
In realtà, non siamo riusciti a visitare nulla..! Le passiamo al volo e cerco di rubare qualche scatto dal Van. Non é il massimo, ma meglio di nulla! Enjoy!