Ogni giorno, ogni piccolo passo verso la quotidianitá perduta è una conquista. Io personalmente non ho mai reputato di vivere una routine avendo una vita molto movimentata essendo musicista, insegnando e avendo tante passioni e interessi. Nonostante i miei ritmi strani, avevo un equilibrio-pseudo-routine anche io!
Nel weekend ho lezione al Conservatorio. Son tornata a seguirle da metà giugno. Molti professori mi hanno visto visibilmente abbronzata e un po'dimagrita e gli ho raccontato in sintesi le mie vicessitudini. Son stati tutti molto carini, anche i miei compagni di corso. Tra tutti spunta però una professoressa con cui ho collaborato lo scorso anni per uno spettacolo di cui ho fatto la coordinazione artistica.
La Prof.sa Agnese Sartori. È un personaggio bizzarro, una sessantina d'anni che non dimostra, sempre in viaggio in giro per il mondo, inafferrabile e inossidabile,sprizza energia da ogni poro...io avrò trent'anni di meno, ma non le sto dietro! Deve avere la formula dell'eterna giovinezza che ha anche un mio 'giovane' e frizzante compagno di corso sulla sessantina e che forse ha preso la formula dalla madre che è altrettanto spumeggiante a novant'anni! Queste persone devono bere una pozione speciale per essere così! Io ne ho appena compiuti 26 e giá mi sento stanca!
Agnese vede che mi trascino demotivata verso l'uscita del conservatorio e mi prende al volo, abbranciandomi con gioia e rivolgendomi altrettante parole affettuose. Una parola tira l'altra e salta subito fuori il mio pessimismo. Ci sediamo e cominciamo a fare quattro chiacchere. Mi guarda negli occhi, in realtá mi penetra nell'anima. Mi racconta le storie di alcuni suoi allievi. Una per esempio, con bassa autostima e un ragazzo che la calpestava ancora di più, per un periodo ha convissuto con lei e , in poco tempo, le ha rivoluzionato il modo di vestire in elegante e fine, la fiducia in sè stessa,tanto che lasciò il ragazzo, si mise con un compagno di corso cantante e vinsero imsieme una prestigiosa borsa di studio. Un'altra invece dell'Aquila, non aveva mai viaggiato. Dopo il terremoto, cominciò a guardarsi intorno e ora vive felice in Australia. Agnese stessa ha vissuto un terremoto terribile a Cittá del Messico che è stato devastante perchè quella terra la sente come sua e dice che prima o poi mi fará vedere le foto della sua vera vita in quei magnifici posti.
Parole molto belle. In molte cose mi ritrovo, ma non vedo l'orizzonte, non vedo il futuro al momento.... Guardo passo per passo, attenta a non sprofondare, cercando di ricomporre pezzo per pezzo la mia vita. Una guerriera che combatte sul campo. Ero convinta di essere un viaggiatore del vento, senza radici, senza legami... Forse lo ero o forse in realtá è così....so solo che ora voglio stare qui.. Pazzesco pensare che mi son sempre sentita apolide e per una volta che, dopo mille cambi, mille traslochi, avevo individuato un centro, un posto mio, una casa mia, me ne sono dovuta andare....
Purtroppo anche chi è sempre stato nella stessa casa e come lui anche i suoi genitori, nonni, bisnonni, generazioni e generazioni, si è visto in pochi secondi disfare la storia della propria famiglia... Siamo storie diverse tutte sulla stessa barca che barcolla su questi moti di attesa, onde di rabbia e dolore che si infrangono sulla pietrosa realtá...
Molti sono stati 'scossi'...
C'è chi ha cominciato a riflettere sul senso delle propria vita e delle propie scelte e si è reso conto di non aver mai vissuto per sè stesso, ma sempre in funzione degli altri o della propria pigrizia, costruendosi un comodo castello di cristallo che è stato spezzato...
I cocci fanno male, feriscono, sono visibili e dolorosi e non si più far finta di nulla....
Chi era in crisi creativa e ha avuto nuovi spunti e nuovi slanci.
Chi ha capito di aver sprecato troppo tempo e pensando che l'essere umano è eterno....
Chi ha capito che certe persone sono davvero cambiate tantissimo.
Altre invece non cambieranno mai. Esiste il bianco o nero ma anche le sfumature sono colori che col tempo diventano sempre più chiari e distinti.
C'è chi ha visto che nel momento del bisogno, nelle situazioni di emergenza esce la vera essenza delle persone; talvolta quelle che sembravano più fragili fanno la parte del leone, quelle che sembravano forti prime a cedere.
Le maschere crollano e tutti ci vediamo per come siamo davvero.
Il vicino con cui parlavi poco, per antipatia, per conoscenza superficiale, perchè ti considerava casinista o troppo trasgressivo, ora ti guarda attraverso tutto. Vi parlate. Vi aiutate. Vi confortate.
Per paradosso invece coloro da cui ti aspettavi interesse, ti snobbano, si fanno sentire distrattamente se non per nulla.
Rifletti.
...alla fine, dò ragione a mia madre... "...Non è la gioia a unire gli uomini, ma la sofferenza..."
La sofferenza....
Ti scuote, ti percuote, ti scava dentro profondamente.
Le situazioni in sospeso ora sono li, davanti agli occhi, acuite da convivenze forzate, disagi e mancanza di comodi sfoghi di riparo.
Si volta pagina e si comincia un nuovo, importante capitolo: la Rinascita.
..perché le cose non torneranno mai più come prima...ma potranno essere meglio di prima...
Work in progress...