martedì 12 giugno 2012

Paesaggi umani





Paesaggio desolante, post-terremoto.

Ovunque c'é distruzione, disfatta di una battaglia non annunciata.
Ci aspettavamo che l'acqua prima o poi ci avrebbe fatto qualche scherzetto, invece la sorpresa é arrivata dalla insospettabile Terra. Mio nonno che dopo il terremoto dell'Irpinia venne in Emilia pensando non potessero mai venire terremoti chissà cosa avrebbe detto. Tutto può accadere.

Tutto crollato, caduto, macerie e polvere ovunque. In alcuni punti il mio sguardo si spinge, si stende profondamente, laddove vecchi confini tracciavano palazzi, delimitavano piccole piazze, ora si sono allargate. Lo sguardo si estende oltre e si sorprende sempre.

Ci sono case crollate. Altre con crepe a vista. Alcune a cui nessuno avrebbe dato due soldi stare in piedi di fianco ad altre che si presentavano arrogantemente nuove e belle, prime a cadere.
Altre sembrano intatte, perfette. Le guardi chiedendoti perché ci hanno messo il nastro e le cancellate intorno. Solo avvicinandoti intravedi piccole linee, tegole e tetti in sporgenza.
Sembrano perfette fuori. Dentro profondamente spaccate. Apparentemente integre fuori, in collasso dentro.
Come tante storie e persone belle e "perfette", con apparenze lussuose ma senza struttura, con belle facciate esterne, e interni di bassa qualità.
Bombe che potevano durare una vita su un equilibrio precario di bella facciata.
Storie che sembravano reggersi saldamente con menzogne.
Anche quelle sono scoppiate.

il paesaggio urbano riflette quello umano.

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