Così come a volte casualmente si ritrovano i propri oggetti di cui non si ricordava nemmeno l'esistenza, capita in qualche recondito angolo virtuale di ritrovare poesie sparse. Per quanto siano crude e dirette, penso valga la pena raccoglierle.
In quella vasca che doveva avvolgere vita
si scioglie un corpo
Non è colpa mia
non l'ho ucciso io
Perchè continuate a perseguitarmi
non ho fatto niente
in questa fredda stanza
in una vasca di acido amniotico
si scioglie una vita
Ingenua ragazza
dagli occhi così chiari e limpidi di gioventù
Perchè stai affondando il dito sul fondo?
Perchè assaggi quella sostanza
che sembra dolce sapone
ma che è velenosa placenta?
Che sapore ha la morte?
Ora lo sai,
e i tuoi occhi diverranno la teca di vetro
dove ghiacceranno le tue emozioni
Il tuo sguardo non avrà espressione
chi ti vedrà poserà lo sguardo
su un volto cui è stata rubata la luce
su uno sguardo vuoto
i tuoi vigorosi e dorati capelli
diverranno stoppa
con la quale gli altri puliranno per terra
o asciugheranno le loro lacrime.
Tu non ne avrai mai, anche se volessi
la tua freddezza dentro
le farebbe gelare
Anche il serpente con cui giocavi
ti ha morso
Quanto veleno
Quanto schifo
hai ingurgitato
Vomita tutto il veleno
e forse vomitando anche il sangue
riscoprirai di averne uno
di avere del calore dentro
Qualcosa che nonostante tutto scorre
e di non essere grembo sterile della dannazione