Ero all'asilo nido di Cavezzo dove stava inizialmente mia nonna per il terremoto.
Non potrò mai scordarmi una vecchietta, con l'asma, il macchinino attaccato che si spostava col girello per gli anziani. Si prese la sua sedia e se la stava spostando in una zona più ventilata.
Una volontaria si stava giá alzando
"Serve una mano signora?"
Lei senza neanche parlare, fece un risoluto segno di negazione con la mano e continuò a spostarla finché pian pianino si fermò nel posto per lei congeniale e si sedette.
La dignitá e la forza di una persona che nonostante tutto va avanti.
Dall'altra vedo tanti invece fare la parte faticata per essere compatiti e lamentarsi per futili motivi, senza ringraziare la fortuna che hanno avuto.
Bisogna rimboccarsi le maniche e andare avanti.
Sempre e nonostante tutto.
Ritratto di luoghi dell'anima e spazi aperti che abbracciano il cielo. Di persone, di umanità, di stati d'animo, scatti emozionali di luci e ombre, di paesaggi umani e ruderi, bellezze e decadenze, terre desolate smosse e scosse da pensieri che d'inverno, con la neve, diventano soffici mari bianchi. Segno la strada coi miei sassi e macigni, per procedere nel mio percorso attraverso questi boschi tortuosi, per rimanere presente a me stessa. Questo è il mio viaggio. La mia storia.
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