Un giorno che passa e ti ricorda quanta strada ho percorso
io che quasi scorgo all'orizzonte l'inizio se mi volto
ma che davanti a volte ho solo nubi
e non so se sono vicina a una meta
o alla fine di un viaggio..
Non so quanto
ma sono così stanca,
il cuore calloso
le suole sanguinanti
ma inciampo meno,
e mi tiro su con più fermezza.
Chiudo gli occhi,
un materno profumo mi abbraccia
Apro gli occhi e lo sento lontano, lontano,
alle mie spalle
sulle labbra lascia un sapore di
dolce droga
si piange anche la culla di ragno
Nessuna spada
potrà scalfire il mio scudo
di rabbia
nessun dolore sarà più atroce
di quello che ho già sentito
e gli echi amari
Hanno giá riverberato nei sogni
Ora cammino.
Con la mia maschera
con la mia armatura
Sono pronta alle prossime battaglie
Ritratto di luoghi dell'anima e spazi aperti che abbracciano il cielo. Di persone, di umanità, di stati d'animo, scatti emozionali di luci e ombre, di paesaggi umani e ruderi, bellezze e decadenze, terre desolate smosse e scosse da pensieri che d'inverno, con la neve, diventano soffici mari bianchi. Segno la strada coi miei sassi e macigni, per procedere nel mio percorso attraverso questi boschi tortuosi, per rimanere presente a me stessa. Questo è il mio viaggio. La mia storia.
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